Cultura

Federico Colli: «Scommettiamo sullo Shor che stimola l’immaginazione»

«From My Bookself» del 2019 e Shostakovich per il pianista, sabato al Teatro Grande di Brescia con la Filarmonica di Orizio
Il pianista bresciano Federico Colli, apprezzato anche a livello internazionale - New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Il pianista bresciano Federico Colli, apprezzato anche a livello internazionale - New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Si rinnova la collaborazione tra il pianista bresciano Federico Colli e la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio. Per la rassegna internazionale di Brescia e Bergamo il loro concerto avrà luogo sabato, al Teatro Grande, con inizio alle 20 precise.

Per proseguire l’esplorazione dell’«Anti-avanguardia» musicale tra la seconda metà del Novecento e i giorni nostri sono state scelte due partiture significative: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 «From My Bookshelf» (2019) di Alexey Shor e il Secondo Concerto (1957) di Dmitrij Shostakovich.

«È una scommessa – dice Federico Colli – quella di proporre al nostro pubblico un pezzo di recentissima composizione, che sta riscuotendo un sorprendente successo di pubblico in tutto il mondo. “From My Bookshelf” di Shor è stato scritto quattro anni fa e un grande musicista come Mikhail Pletnev ne ha realizzato una sua versione nel 2021 che è già entrata nel repertorio di diversi pianisti, tanto che io stesso l’ho già eseguita in Armenia».

Quali caratteristiche ha questa partitura?

Non segue lo schema classico in tre movimenti del concerto per pianoforte e orchestra, ma si presenta invece come una Suite: una successione di otto brani ben distinti tra loro, ognuno dotato di titoli, per una durata complessiva di circa trentacinque minuti. Richiede una grande orchestra e presenta una scrittura complessa, ma ha il pregio di risultare immediata per gli ascoltatori. È, infatti, una musica che stimola l’immaginazione, come una colonna sonora. Rende omaggio a personaggi di celebri opere letterarie quali Cenerentola, d’Artagnan, Don Chisciotte, Romeo e Giulietta.

Ci sono punti di contatto con il Concerto di Shostakovich?

A mio parere sì. Shostakovich compose il suo Secondo Concerto per pianoforte e orchestra come regalo per il figlio Maxim, in occasione del diciannovesimo compleanno. È chiaro che Shor e Shostakovich sono due autori diversissimi, ma il primo movimento del Concerto per Maxim presenta tratti umoristici e leggeri che ne hanno fatto il brano ideale per accompagnare l’episodio del soldatino di stagno nel film «Fantasia 2000» prodotto dalla Walt Disney. Rientriamo dunque nel filone di una musica immediata ed evocativa.

Quali sono i prossimi impegni in agenda?

La mia attività concertistica prosegue bene: terrò a breve diversi recital in Repubblica Ceca, Galles e Inghilterra, dove proporrò pagine di Mozart e le «Visioni fuggitive» di Profofiev.
A settembre uscirà invece un mio nuovo disco, per l’etichetta inglese Chandos: si tratta di un’esecuzione dei Quartetti con pianoforte di Mozart, accanto alla violinista Francesca Dego.

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