Cultura

Fabio Volo da Pasqua su Sky e Now in «Genitori vs Influencer»

L’attore bresciano interpreta un prof vedovo, con una figlia: «Influenzare può essere meraviglioso, dipende dal messaggio»
Con Ginevra Francesconi. Fabio Volo nel film di Michela Andreozzi
Con Ginevra Francesconi. Fabio Volo nel film di Michela Andreozzi
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La sua vita lavorativa, lo sappiamo, è iniziata nella panetteria del papà, a Brescia. Ma Fabio Volo (all’anagrafe Fabio Luigi Bonetti) sognava di fare il cantante. Ci ha provato, senza fortuna. In compenso, è diventato un dj molto seguito, un conduttore televisivo, uno scrittore di successo, un attore. Che adesso, dopo una lunga assenza, ritorna da protagonista nel film «Genitori vs Influencer», scritto e diretto da Michela Andreozzi, coprodotto da Paco Cinematogracia e Vision Distribution, su Sky Cinema e in streaming su Now da domenica prossima, 4 aprile, alle 21.15.

L’ormai eterna lotta tra genitori e figli che non vogliono alzare gli occhi dal cellulare è al centro della storia, che vede un padre vedovo, professore di Filosofia, alle prese con una figlia adolescente (Ginevra Francesconi) che cresce a sua immagine e somiglianza. Ma ad un tratto la ragazzina interrompe il loro rapporto idilliaco perché s’incolla al telefonino, sognando di diventare una influencer come il suo mito (Giulia De Lellis). Per comprendere questo mondo virtuale il padre ci si tuffa dentro, suo malgrado.

Fabio, c’è una battuta che il suo personaggio dice alla figlia: «Gli influcencer sono degli imbecilli che non sanno fare nient’altro nella vita». Condivide, in tutto o in parte, questa affermazione? Credo che l’influencer sia un mestiere meraviglioso. Che poi lo si faccia sui social o in un programma radiofonico, poco importa. Per esempio: in radio influenzo in qualche modo chi mi ascolta e suggerisco libri che ho letto, constatando che vanno addirittura in classifica. Ritengo che l’umanità si sia evoluta perché ci si influenza a vicenda. Non penso che sia un lavoro in sé, ma è il messaggio che viene veicolato a fare la differenza.

Lei nel film è un anti-influencer, ma poi capitola... Il mio prof all’inizio è così perché considera chi «influenza» fuffa mischiata col niente. Ma in seguito utilizza lo stesso mezzo per parlare di filosofia.

I social sono anche una fucina di odio: come ci convive? Quest’anno faccio vent’anni di conduzione radiofonica e ho cominciato ad essere insultato con i fax, poi con le mail, per arrivare a Facebook e Instagram. Le prime volte ero stupito, poi mi sono abituato e non do peso ai commenti negativi e positivi. Oggi ho un’età e ho problemi più grandi da affrontare. Queste «voci» che arrivano da fuori non sono per niente importanti: vivo e lascio vivere.

Ha mai permesso a qualcuno di colpirla nell’amor proprio? A mio padre, a mia madre, a qualche amico. Pochissimo agli sconosciuti. Il mio valore è dipeso e dipende dall’impegno che metto nelle cose.

Lei girava un film dietro l’altro, poi è sparito: il fatto di essere diventato un papà le ha fatto preferire la famiglia? Avendo due figli (Sebastian di 7 anni e Gabriel di 5, ndr) e un impegno quotidiano in radio, se avessi continuato con tv e cinema non li avrei mai visti. Così mi sono preso una pausa. Ora che sono un po’ più grandi, ho accettato subito questo film. E ho deciso di continuare: ce ne sono diversi altri, in ballo. Invece, quando penso a me ragazzo dico che ho sempre preso la vita in maniera gioiosa e spiritosa.

Quando si guarda indietro e vede il Fabio che si spogliava nudo in tv davanti ad Alessia Marcuzzi, vuol dire che è pronto a tutto? Anche a condurre Sanremo? Wow... No, non scherziamo. Continuo a vivere con la consapevolezza che per ogni età ci sia una maniera consona per rapportarsi agli altri. E oggi andare nudo in tv non sarebbe davvero il caso (si tocca la pancetta e scoppia a ridere, ndr). Meglio un atto poetico con un po’ di follia romantica.

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