Cultura

Donne, indignatevi e scendete in piazza

L'assenza di reazioni più forti dopo i recenti stupri
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Vorrei vedere in piazza l’indignazione delle donne anche a proposito di stupri, mentre mi chiedo il perché di tanto dolore silenzioso che sa di sottomissione. Vorrei in Piazza tutte le associazioni femminili e tutte le donne singolarmente con largo spazio di accoglienza per gli uomini che volessero unirsi nel dissenso. Anche gli uomini onesti i padri i nonni dovrebbero mobilitarsi in aiuto alle ragazze, alle donne in generale. Ma non ho visto niente del genere, nemmeno dopo i recenti fatti disgustosi di Rimini.

DONNE, non rinunciate a difendervi nei modi che avete a disposizione, tra i quali emerge la Piazza. Non permettiamo che le donne vengano continuamente violentate e uccise. Ribelliamoci e chiediamo alla giustizia interventi seri, severi e drastici che mettano paura ai vigliacchi e ai criminali. Questo silenzio mi fa paura e mi parla di una vergognosa rassegnazione del tutto intollerabile. Svegliatevi donne, combattete questa battaglia a difesa dei vostri sacrosanti diritti di libertà.

Tutte insieme mostriamo la nostra rabbia e restiamo tenacemente unite. Io, nonna sono pronta a scendere in piazza, con le mie stampelle, con il mio orgoglio ferito. Questi individui devono aver paura del loro agire. Questi maschi violenti devo sentire sulla loro pelle i brividi della paura, devono temere la legge dello Stato e anche quella delle donne e temere una moltitudine non più disposta a soffrire in silenzio e a piangere nell’ombra.

So che sentiamo tutte, nella mente, nell’anima e nella bocca il sapore acre di un disprezzo che deve diventare ribellione e sdegno. L’indignazione deve farsi arma e garanzia di difesa.Tutte insieme, appassionatamente.

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