Cultura

«Da Villanuova a VoguePhoto, ispirandomi a David LaChapelle»

Francesca Marmaglio
A soli 25 anni, il fotografo bresciano Danijel Cvijic è un nome nel mondo di moda, sport e spettacolo: nel suo portfolio tanti artisti importanti, da Fedez a Rose Villain
Danijel Cvijic
Danijel Cvijic
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Nel suo portfolio ci sono alcuni dei nomi più conosciuti della scena musicale italiana, e non solo. C’è VoguePhoto, ci sono sportivi e artisti stranieri. Ma anche reportage in giro per il mondo. Danijel Cvijic è bresciano, più precisamente di Villanuova Sul Clisi, ha 25 anni ed è uno fotografo.

Danijel, da dove comincia la sua passione per la fotografia?

«È merito di mia mamma. Per qualsiasi cosa, quando ero piccolo scattava foto con la sua piccola camera analogica che porto ancora con me nello zaino durante le giornate di lavoro. Fermava i ricordi, li cristallizzava, ed è quello che piace fare anche a me. Per questo dopo aver fatto graphic designer all’Itis di Vobarno ho scelto l’Accademia Laba in città».

Come è riuscito a farsi conoscere in così poco tempo dal mondo del fashion e dell’arte in generale?

«Piano piano mi sono inserito, ho colto le occasioni giuste, mi sono proposto per fare foto durante i live nei backstage, fino a quando mi hanno notato. Un po’ di sacrificio all’inizio, tutto qua».

È stato premiato per la migliore foto del giorno mondiale da PhotoVogue: deve essere stata una grande soddisfazione.

«PhotoVogue è la community fotografica di Vogue che funge da piattaforma globale per talenti emergenti, collezionando e promuovendo fotografi che esplorano temi importanti come l'etica, l'estetica e l'inclusività. Quindi per me è stata una sorpresa e una grande gratificazione perché da ragazzo di provincia che osserva da lontano questo mondo, arrivarci è davvero una grande gratificazione».

La foto che ha ottenuto il riconoscimento da PhotoVogue
La foto che ha ottenuto il riconoscimento da PhotoVogue

Fra gli artisti con cui ha collaborato ci sono Simba la Rue, Ghali, Omah Lay, Ghemon, Fedez, Trigno, Tony Boy, Tony Effe, dj Shocca, Elena Rose, Niky Savage, Rose Villain e Carl Brave. Le hanno mai detto perché l’hanno scelta fra tanti?

«Credo che mi scelgano per il mio modo di curare la post produzione, per i colori e per il mio senso artistico, ma soprattutto penso faccia molto anche il lato umano: è un mondo di relazioni, è importante per me entrare in contatto con l’anima di chi fotografo».

Si diceva non solo musica, nemmeno solo moda, anche sport…

«Lavoro molto con la stilista Gaia Dell’Orto che è una delle stylist del calciatore Rafael Leao (attaccante del Milan ndr) e tramite lei l’ho conosciuto e fotografato. Da milanista un piccolo sogno che si avvera».

Progetti futuri?

«Sto lavorando a cose molte grosse. Direzioni artistiche internazionali, di cui ancora non posso parlare. Quello che posso dire è che mi piacerebbe, sempre di più, curare il mio stile, renderlo unico, mi ispiro a David LaChapelle, mi piace richiamare situazioni del passato e renderle attuali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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