Cultura

Da Liszt a Mahler la musica dell'avvenire

Sarà la Swedish Radio Symphony Orchestra diretta da Daniel Harding ad aprire, il primo maggio a Bergamo e la sera successiva a Brescia, la 48ª edizione del Festival pianistico internazionale. La presentazione è avvenuta a Roma, al Pontificio Consiglio per i Laici fondato da Paolo VI.
AA

Sarà la Swedish Radio Symphony Orchestra diretta da Daniel Harding ad aprire, il primo maggio a Bergamo e la sera successiva a Brescia, la 48ª edizione del Festival pianistico internazionale. La presentazione è avvenuta al Pontificio Consiglio per i Laici fondato da Paolo VI (luogo extraterritoriale rispetto all'Italia) ed è stata preceduta dall'incontro «Imparare Roma» coordinato da Alfredo Luciani, presidente di Carità Politica (che collabora con il Festival), con relatori padre Bernard Ardura, Ali Akbar Naseri (ambasciatore dell'Iran alla Santa Sede) e Ali Reza Arafi, rettore dell'Università di Quom.

Una sede prestigiosa per una conferenza stampa - affollata di autorità - che, come ha detto nel suo saluto il presidente del Festival, Andrea Gibellini, conferma l'internazionalità «della nostra manifestazione».

Gibellini ha ricordato l'alto livello artistico dei concerti sin qui proposti (1500 in 47 anni, tre dei quali nei palazzi vaticani dinnanzi ad altrettanti pontefici: Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI). Ha poi rivolto parole di gratitudine al maestro Agostino Orizio. E dispiace che, per la prima volta, proprio il fondatore del Festival non possa essere sul podio del concerto del 28 Maggio (da lui stesso ideato). Cederà la bacchetta al figlio Pier Carlo, attuale direttore artistico, quando - per la commemorazione della Strage di piazza Loggia - sarà eseguito il Concerto di Beethoven, solista Uto Ughi. Al celeberrimo violinista è anche affidato il «Progetto Giovani», che si svilupperà in tre settimane (dal 6 al 28 maggio): sono previsti prove aperte, incontri con artisti, conferenze, concerti tematici. Pier Carlo Orizio sostiene fortemente il progetto, convinto che una realtà affermata come il Festival possa diventare modello operativo per altre organizzazioni concertistiche sensibili all'«emergenza giovani».
Gibellini ha infine annunciato che la rassegna dedicherà una sezione del programma ai 150 anni dell'Unità d'Italia.

È quindi intervenuto lo stesso Orizio, per illustrare le scelte programmatiche e il tema «La Musica dell'Avvenire», denominatore comune fra Liszt e Mahler, che si celebrano in questo 2011. I concerti sono 28, equamente ripartiti fra il Grande e il Donizetti. Per l'apertura è stato scelto, come detto, l'inglese Daniel Harding, artista di scuola abbadiana, mahleriano, alla prova con la IX Sinfonia (quasi sicuramente in prima a Brescia).

Orizio ha sottolineato come il Festival da anni non proponga programmi monotematici bensì effettui una scelta nelle musiche tale da mettere in rilievo ed esaltare la personalità dei compositori. È il caso di Liszt, che in vari concerti è accostato ad altri autori (ad esempio Rachmaninov nei récital di Olga Kern e di Berezovsky, Bartok in quello di Andaloro). Liszt, fra l'altro, è un compositore controverso, che alcuni pianisti, oggi, non eseguono, perché lo giudicano «superficiale» o «vuoto». Invece, ha detto Orizio, è un grandissimo compositore, e molto moderno, come dimostrano sue opere come la «Via Crucis».

La proposta di ben quattro Sinfonie di Mahler, con orchestre numerose e prestigiosi interpreti, è estremamente onerosa per il Festival, che tuttavia riesce a guardare con fiducia al domani grazie alla disponibilità (in termini di moderazione economica) degli interpreti, ad un bilancio in pareggio, al reperimento di nuove soluzioni.

Il Festival numero 48 è ricco di proposte e di iniziative che già guardano al 50°. Accanto a molti debutti (Olga Kern, Giuseppe Andaloro, il croato-salisburghese Dejan Lazic, il britannico Benjamin Grosvenor) e ritorni, spiccano i nomi di alcuni fra i massimi pianisti in attività, Andrés Schiff, Radu Lupu, Grigory Sokolov e Arcadj Volodos, che offrono programmi bellissimi senza riferimenti al tema del Festival. La rassegna non dimentica gli italiani, tra i quali il nostro Motterle. E fra le formazioni che esordiscono c'è la Brescia Orchestra diretta da Ezio Rojatti, le finalità della quale sono state ricordate dal presidente della Provincia, Daniele Molgora. Prossimamente la formazione suonerà al Conservatorio di Milano e la costituenda Fondazione le darà continuità.
f. c.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...