Cultura

Come ha fatto Jerusalema a diventare la canzone dell'estate

In pochi sanno cosa significhi e da dove spunti la hit che, grazie a TikTok, è diventata un tormentone a scoppio ritardato
Jerusalema - Master KG (feat. Nomcebo)
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Un successo planetario, trainato dai video su TikTok e i flash mob nelle piazze, anche italiane. Eppure, quasi nessuno sa da dove spunti e cosa vogliano dire le parole di Jerusalema, la canzone che da qualche settimana fa capolino anche in radio, nonostante sia stata pubblicata nel 2019.

Grazie al potente algoritmo del social network cinese, da qualche tempo finito anche nel mirino di Donald Trump, il brano è schizzato in cima ai trend del momento e alle classifiche dei più ascoltati su Spotify. Il video ufficiale registra al momento quasi 59 milioni di visualizzazioni su YouTube e basta cercare l'hashtag #jerusalema per imbattersi in migliaia di interpretazioni.

È l'ennesima conferma che, volenti o nolenti, le case discografiche dovranno sempre più mettere in conto che - grazie agli utenti che scegliendo le canzoni su TikTok si sfidano a suon di coreografie - possono sfruttare questo social per far diventare virali i propri artisti.

Jerusalema, un tormentone a sorpresa e a scoppio ritardato, è del musicista e produttore africano Master KG - noto anche per essere tra i pionieri della danza Balobedu, tipica dell'omonima tribù bantu del Sudafrica -, in collaborazione con Nomcebo. Cantata in lingua venda, una dialetto anch'esso originario del Sudafrica, è un'ode alla città di Gerusalemme, in quanto simbolo di spiritualità.

Su sonorità gospel combinate al ritmo dance, la hit è una sorta di preghiera, il cui testo nel ritornello recita: «Gerusalemme è la mia casa / Guidami / Portami con te / Non lasciarmi qui». La canzone è poi accompagnata da un balletto ipnotico, che sta spopolando non solo online.

 

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