Cultura

«Come erano Bergamo e Brescia nel primo ’800», la mostra in largo Formentone

Visitabile dal 3 al 30 luglio, è stata allestita nell'ambito di Capitale della Cultura dall'associazione Amici delle Mura di Bergamo
  • La presentazione della mostra a Palazzo Loggia
    La presentazione della mostra a Palazzo Loggia
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    La presentazione della mostra a Palazzo Loggia
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Visitare la Capitale della Cultura 2023 ora avrà un nuovo sapore. Accanto all’esperienza turistica più classica, infatti, si potrà gustare una visita dal sapore decisamente più storico e urbanistico, scoprendo concretamente come Bergamo e Brescia si presentassero nell’Ottocento napoleonico.

Tutto questo grazie all’associazione Amici delle Mura di Bergamo, che opera dal 1999 per preservare e divulgare le mura veneziane patrimonio Unesco, non solo con pulizia e manutenzione, ma con eventi e iniziative. La mostra che propone a Brescia (e che è già passata da Bergamo) si intitola «Come erano Bergamo e Brescia nel primo ’800», sarà visibile en plein air in Largo Formentone e si terrà dal 3 al 30 luglio 2023.

Ventuno pannelli fronte e retro presenteranno estratti dal Catasto Napoleonico Teresiano del 1810 affiancati a orto-fotografie moderne, che metteranno a confronto l’urbanistica e la topografia dei due centri nel corso dei secoli.

Il progetto era stato proposto all’associazione Amici delle Mura di Bergamo dalla casa editrice matricardi.com con l’intento di mostrare come le città si siano modificate negli ultimi duecento anni, in occasione dell’anno che le vede Capitale della Cultura. Cristina Rainoldi ha curato l’esposizione: «Le mappe catastali in mostra, che vanno dal 1810 all’impero austriaco, avevano un uso tecnico», spiega. «Le ammiriamo per la loro bellezza e in quanto fotografia del territorio, ma la loro valenza un tempo era economica». Napoleone aveva bisogno di denaro per le battaglie, l’impero austriaco per il programma ambizioso per svecchiare l’impero, e il catasto era un modo per recuperare questi soldi. «Le carte riportano sempre il nome delle persone che avevano lavorato durante la campagna di mappatura, ma anche i numeri, le cartine vere e proprie e i sommarioni, registri riguardo a proprietari, case, confini e attività produttive».

Marco Matricardi è invece l’editore dei cataloghi abbinati alla mostra (uno bresciano e uno bergamasco, in vendita in alcune librerie del centro e nelle edicole di Largo Tormentone e Piazza del Mercato a 30 euro il volume e 50 il cofanetto). «La qualità delle mappe», anticipa, «è pittorica, illustrata, con caratteri calligrafici raffinati: i disegnatori avevano un background molto elegante. Nel catalogo a corredo della mostra (più di cento pagine per entrambe le versioni, per Brescia e per Bergamo) tutte le mappe sono riprodotte insieme alle orto-foto odierne. Ci sono inoltre testi dell’epoca, scritti di persone che descrivevano il territorio secondo la loro sensibilità».

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