Cultura

«Circuito aereo di Brescia»: la copia anastatica della Guida ufficiale è in edicola con il GdB

Il volume è disponibile in tutte le edicole della citta e su prenotazione in provincia, al costo di 19.90 euro (più il quotidiano)
La copia anastatica della Guida Ufficiale al Circuito Aereo del 1909 - © www.giornaledibrescia.it
La copia anastatica della Guida Ufficiale al Circuito Aereo del 1909 - © www.giornaledibrescia.it
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C’è stato un tempo in cui sul territorio bresciano si svolgevano eventi invidiati da tutto il resto d’Europa, unici nel loro genere e in grado di richiamare un numero di spettatori che la vicina Milano poteva esclusivamente sognare. Nel primo decennio del Novecento la Leonessa d’Italia era (ancor più di oggi) pioniera della tecnologia e capitale delle corse, sia per le macchine con le ruote che per quelle con le ali. Si vola! 

Nel settembre del 1909 Montichiari ospitò un circuito aereo dal prestigio internazionale, una manifestazione che portò sulla pista del paese della Bassa i più grandi aviatori dell’epoca e sulle tribune personaggi del calibro di D’Annunzio, Kafka, Puccini e Toscanini. La guida ufficiale di quell’evento, «Circuito aereo di Brescia», è stata ripubblicata da Fen Edizioni: la copia anastatica è stata presentata in anteprima martedì 7 novembre nella Sala Libretti del nostro giornale, e da mercoledì 8 novembre è in edicola con il Giornale di Brescia a 19.90 euro (più il costo del quotidiano). Il volume si può trovare in tutte le edicole della città e su prenotazione in quelle della provincia.

«L’idea di questa nuova pubblicazione nasce per caso grazie a un ragazzo che è entrato in libreria per vendere la copia originale della guida - ha spiegato Freggio -. È un pezzo introvabile, se non a prezzi altissimi da antiquariato, ed è soprattutto un’importante testimonianza storica, anche dal punto di vista letterario: era il periodo futurista in Italia e la grande spinta alla modernità si vede anche nelle pagine della guida, in cui si possono trovare caricature e réclame dell’epoca».

Da sinistra: Caprara, Gallinari, Freggio e Ragni - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Caprara, Gallinari, Freggio e Ragni - © www.giornaledibrescia.it

La presentazione della guida (che potete rivedere qui) è stata moderata dal vice caporedattore Gianluca Gallinari e arricchito dalla presenza dell’editore Pietro Freggio (Libreria La Fenice), del curatore e storico Franco Ragni e di Giovanni Caprara, giornalista e scrittore aerospaziale che ha firmato la prefazione.

Nella storia

L’evento fu un vero e proprio punto di partenza per l’aviazione italiana, che a pochi anni di distanza dal primo volo dei fratelli Wright iniziò la propria evoluzione. «Già al tempo era chiaro che la manifestazione potesse essere un’opportunità - ha sottolineato il giornalista Caprara - e infatti in tempi brevi nacque l’industria aeronautica. Il Circuito aereo di Montichiari va rivisto nell’ottica della rivoluzione industriale del nostro Paese: non fu solo una dimostrazione dal carattere folkloristico, anzi, è da leggere innanzitutto come un passo importante in chiave economica».

Innovazione fa però spesso rima con audacia e all’inizio del secolo scorso Brescia si dimostrò coraggiosa, oltre che lungimirante, decidendo di ospitare una rassegna al tempo unica nel suo genere. «Nel territorio all’epoca si respirava un’aria di temerarietà - ha precisato lo storico Ragni -. Nel 1908, quando i giornali annunciarono l’evento di Montichiari, le macchine volanti erano meno di dieci in tutto il mondo: questo dà la misura del rischio che si stava correndo, ma testimonia anche la fiducia nell’industria aerea. Brescia vinse quella scommessa e la manifestazione attirò anche l’attenzione dei costruttori: a Brescia, infatti, nel 1909 vennero costruiti tre aerei, un numero rilevante più di 100 anni fa».

Quella Avis che li realizzò «in serie» si può considerare la prima fabbrica di aeroplani italiana. Si sviluppò poi a Cameri, a Novara, dove oggi vengono assemblati quegli F35 che vediamo volare da Ghedi con le insegne dei Diavoli Rossi.

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