Cultura

Cinque basso e «Pssh!»: ai piatti suona DJ Jazzy Jeff

Al Circus arriva DJ Jazzy Jeff nella serata Rehab: assieme a Will Smith, è stato tra i protagonisti dell'hip hop più scanzonato
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Se siete stati teledipendenti, come la maggior parte dei figli degli anni Ottanta, lo ricorderete con gli occhiali da sole e l’aria stralunata al fianco di Will Smith in «Willy, il principe di Bel-Air». Se oltre a ciò indossavate felpone, cappellino e pantaloni larghi negli anni Novanta è probabile che ci sia stato anche lui tra i vostri numi tutelari nella religione hip hop. Chi è nato dopo ed è semplicemente drogato di beat, sappia di essere davanti a un maestro.

DJ Jazzy Jeff, all’anagrafe Jeffrey Allen Townes, suonerà domani sera nell'unica data italiana al Circus nella serata Rehab - Best Hip Hop in town (in via Dalmazia 127 dalle 23.30 alle 3.30, con i set di Lazy Dogs e Looney Goons). Un evento per gli amanti del genere, e non solo, perché il dj e produttore statunitense è davvero uno di quelli che ha fatto la storia dell’hip hop. Nato a Filadelfia (ricordate dove viveva Willy prima di finire a Bel Air?) e diventato un fenomeno per la sua abilità ai giradischi, quando lo scratch era un marchio di fabbrica del genere, ha iniziato la carriera proprio con Will Smith nel duo DJ Jazzy Jeff & The Fresh Prince. Primo disco nel 1987, «Rock the House» (con il singolo «Girls Ain’t Nothing but Trouble»), seguito da «He’s the DJ, I’m the Rapper», trascinato dal pezzo «Parents just don’t understand», con cui Jeff e Will vincono il Grammy per la miglior performance hip hop. 

I primi due lavori scalano le classifiche, ma è con il quarto album, nel 1991, che i due raggiungono il disco di platino: «Homebase», con il fortunato singolo «Summertime» (vincitore di un Grammy), venne seguito da «Code Red», disco d’oro nel 1993, che segnò la fine del duo.

Bisogna dare loro atto di avere scelto il momento giusto per smettere: evitando il declino nello stile e nelle vendite, con la fama di Will Smith in ascesa (e la carriera d’attore sulla rampa di lancio, «Indipendence Day» è del 1996, l’anno in cui finì «Il principe di Bel Air», mentre «Men in Black» è del 1997»), Jazzy Jeff ha fondato la casa di produzione A touch of jazz ed ha continuato a lavorare nella musica, tra dischi a suo nome, lavori prodotti per altri (compreso Will Smith) e tour come dj. Tra i nomi con cui ha avuto a che fare spiccano Eminem e The Roots, tanto per dire.

Per il film Straight Outta Compton, che ricostruisce la nascita del Gangsta Rap seguendo le carriere di Dr. Dre, Ice Cube e Eazy E, Jazzy Jeff ha suonato le parti di scratch all’interno della colonna sonora. Lui, però, con quel mondo non c’entra. Con il Fresh Prince è stato protagonista di quell’hip hop più divertito, colorato, quello con i capelli a spazzola rasati ai lati, con quel sapore naif perduto poi man mano che nel settore crescevano le vendite. Divertimento, ritmo, mani alzate a segnare il tempo mentre sulla pista accade quel che deve accadere: a cinquant’anni, compiuti in gennaio, il dj continua a promettere, e a mantenere, questo.

Poi ci sarebbe una domandina: riuscì a combinare qualcosa con Hilary, la cugina di Willy? Quando lo vedete, ad ogni modo, salutatelo con il cinque basso, lo schiocco di dita rivolto all’indietro e il «Pssh!». 

 

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