Cinema

Aronadio presenta «Per te»: «Una verità che riguarda tutti»

Enrico Danesi
Il regista domani incontererà il pubblico col protagonista Edoardo Leo alla Oz e al Moretto
Da sinistra Edoardo Leo, Alessandro Aronadio, Teresa Saponangelo e Javier Francesco Leoni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Edoardo Leo, Alessandro Aronadio, Teresa Saponangelo e Javier Francesco Leoni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Mi sono preso del tempo per poter inventare la realtà di questa storia e rispettarne la verità. Una verità profonda, che non riguarda solo la famiglia Piccoli, ma tutti noi». Alessandro Aronadio ci descrive così, al telefono da Roma, l’approccio con cui ha trasposto per il grande schermo la vicenda vera della famiglia veneta che è al centro di «Per te», da lui sceneggiato e diretto, presentato ieri alla Festa del Cinema di Roma e da oggi nelle sale italiane.

Tappa bresciana

Anche a Brescia, dove domani sera lo stesso Aronadio ed Edoardo Leo, il protagonista del film, avranno un doppio incontro con il pubblico locale: prima alla Oz, per introdurre lo spettacolo delle 21.15; quindi al Moretto, per rispondere alle domande della platea al termine della proiezione delle 20.30 (evento, quest’ultimo, già tutto esaurito).

Nel 2021, l’undicenne Mattia Piccoli venne insignito del titolo di Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella «per l’amore e la dedizione con cui accompagna il padre Paolo, colpito da una precoce forma di Alzheimer».

Aronadio sposta a Roma l’azione, ma senza caratterizzarla geograficamente («Un modo per sottolinearne l’universalità», argomenta), dando vita a un racconto intimo e anche divertente, che si dipana sul filo della memoria, coinvolgendo il padre Paolo (un misuratissimo Leo, anche coproduttore), il piccolo Mattia (Javier Francesco Leoni) e la madre Michela (Teresa Saponangelo) in un delicato gioco di sguardi, sorrisi, cenni d’intesa, gesti quotidiani. Il baricentro narrativo si sposta gradualmente dal genitore al figlio, un passaggio di testimone che celebra l’amore che resiste al tempo e all’oblio della memoria: «Il film non poteva certo avere – spiega Aronadio – un happy ending. Eppure Mattia è l’happy ending del film, lui è il raggio di sole, la luce di questa storia”.

La genesi del progetto

Spiega il cineasta romano: «Di fronte all’idea di storia, ho subito pensato che dovesse avere anche toni di leggerezza. Non mi interessava guardare dal buco della serratura il dolore di una famiglia e raccontarlo in maniera ricattatoria o morbosa». L’obiettivo era chiaro: «Non volevo fare un film sulla malattia, ma sulla memoria e sui suoi meccanismi tragicomici e imprevedibili (per cui, come capita a me e tanti altri, si dimenticano cose fondamentali e si ricordano dettagli all’apparenza insignificanti). E anche su persone che si prendono cura di altre persone: parlo di connessioni in un’epoca in cui ci hanno fatto credere che siamo interconnessi al massimo grado, e invece non siamo forse mai stati così soli…».

L’autore non ha voluto incontrare i reali protagonisti prima di scrivere la sceneggiatura, per sentirsi libero di cercare lo spirito della “sua” storia: “Ma è successo una volta terminata, quando gliel’ho fatta leggere, chiedendo il permesso di utilizzare i loro nomi. Hanno accettato, capendo che questa storia non è più solo la loro, ma contiene e mescola episodi diversi e memorie diverse, anche la mia”.

Edoardo Leo

Chiosa su Edoardo Leo, attore con il quale Aronadio aveva già lavorato in due film precedenti («Io c’è» nel 2018, «Era ora» nel 2022): «Gli faccio sempre fare ‘film strani’, come dice sua madre... Mai come in questa occasione si è avvicinato al ruolo in punta di piedi e, nonostante sia un attore con trent’anni di carriera alle spalle, si è fatto guidare totalmente nella costruzione del personaggio come lo immaginavo, indipendentemente dal Paolo originale, la cui psicologia abbiamo comunque potuto conoscere attraverso quella sorta di diario emotivo che la moglie Michela ha tenuto durante la prima fase della malattia. In equilibrio, sul filo tra dramma e commedia, Edoardo è stato straordinario... il film un viaggio bellissimo”.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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