Cultura

Charlie & the Cats: esce «Chupa Chupa», il nuovo album di inediti

Il nuovo lavoro del trio Cinelli, Farrington, Valbusa: «La solita follia e una produzione coi fiocchi». Sabato live gratuito in città
Charlie & the Cats: Alan Farrington, Charlie Cinelli e Cesare Valbusa nel videoclip di «Chupa Chupa»
Charlie & the Cats: Alan Farrington, Charlie Cinelli e Cesare Valbusa nel videoclip di «Chupa Chupa»
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Lo avevano promesso e lo hanno fatto, anche se la pandemia ha rallentato un po’ i programmi. Ma ora i Charlie & the Cats sono nuovamente in pista a pieno regime: domani esce infatti (in formato fisico e sulle piattaforme digitali) «Chupa Chupa», il nuovo, attesissimo album di inediti del power trio bresciano-anglo-veneto formato da Charlie Cinelli (voce, chitarra), Alan Farrington (voce, basso) e Cesare Valbusa (batteria). Sempre domani i Charlie & the Cats saranno ospiti di Maddalena Damini a «Magazine», alle 11 su Radio Bresciasette e Teletutto (con replica solo televisiva alle 17.30).

Il disco è stato registrato sotto l’egida di Elia Faustini, che ha fortemente voluto alla produzione Marco Ravelli, storico collaboratore e fonico dei Pinguini Tattici Nucleari. Il risultato sarà prontamente verificabile anche dal vivo, in un live all’aperto con accesso libero, dopodomani, sabato, nel centro di Brescia (alle 17.30, in piazza Beato Giuseppe Tovini), mentre il tour promozionale partirà l’8 dicembre da San Zeno Naviglio.

In anteprima

Abbiamo ascoltato il lavoro in anteprima, trovando gli ingredienti che ci aspettavamo, miscelati con sapienza e una rinnovata freschezza sul piano del sound. La formula è comunque quella a cui i tre ci hanno abituato e che ritorna con travolgente entusiasmo: rock, goliardia in dialetto e in inglese, divertimento. Il rock’n’roll è d’altronde declinato in tutte le sfumature: si va da quello classico alle nuances metalliche di «Mondo fetente»; dalle digressioni latino-americane in stile Santana ovvero Calexico di «Torero», «La mülta» o «Comacchio», alle ballate meno vorticose tipo «Mutandine color glicine» o «Pisenlov»; ma ci sono pure il portentoso mix di funky e r&b (tra James Brown e Wilson Pickett) de «La fanfara de Farfèng» e il surf-pop di «Gabicce Boys».

I testi strappano risate, con associazioni curiose e immaginifiche, oltre che col doppio senso, mentre l’evidente divertimento di chi canta e suona contagia inevitabilmente chi ascolta.

La storia del gruppo

Formatisi nel 1989, poi andati in pausa per quindicennio nel 1998, i tre sodali hanno gradualmente ritrovato lo spirito di un tempo, come già dimostrava nel 2020 il «sound nutriente» (così lo definì Cinelli per la presenza del brano «Nutria») di «Greatest Tits Deluxe», che conteneva una manciata di pezzi nuovi accanto ai classici rivisitati.

«Chupa Chupa», anticipato dall’omonimo singolo, conferma che Charlie & the Cats sono in splendida forma, e che la loro singolare proposta ha tuttora parecchio da dare. Argomenta in proposito Farrington: «Il rock (e il blues) sono il nostro punto fermo, la musica per la quale abbiamo una naturale predisposizione e che ci dà piacere. "We got the blues"... non è un vanto, ma una constatazione. Il resto è goliardia, parte della irresistibile follia che ci pervade». Si accoda Valbusa: «Siamo diversissimi, ma sul palco ci capiamo al volo: c’è un’alchimia unica che circola tra di noi, da sempre». Chiosa Cinelli: «Non è mai cambiato nemmeno il modo di costruire le canzoni, che nascono naturalmente, in momenti conviviali o nelle pause tra un concerto e l’altro. Stavolta siamo stati molto più professionali sul versante tecnico, grazie alla produzione con i fiocchi voluta da Faustini».

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