C’è una disputa legale attorno alla casa di Shakespeare

La sua identità è ancora controversa, ma attorno alla figura di William Shakespeare continuano a muoversi studiosi e ricercatori. Un documento tornato alla luce dopo oltre un secolo negli Archivi Nazionali del Regno Unito getta nuova luce sulle vicende della casa di Stratford-upon-Avon in cui il drammaturgo visse. La notizia è data dal sito Artslife.com.
Si tratta del testamento – ritrovato da Dan Gosling – con cui nel 1646, trent’anni dopo la morte del drammaturgo, Thomas Nash, marito della nipote di Shakespeare, Elizabeth, lasciava la proprietà di New Place al cugino Edward, nonostante non ne avesse alcun diritto.
La casa infatti – un edificio di tre piani in mattoni e legno, con venti stanze, dieci camini, un’ampia sala e un cortile – era stata ereditata da Susanna, figlia maggiore di Shakespeare e madre di Elizabeth, all’epoca ancora viva e residente a New Place. Ne nacque una disputa tra Edward e le eredi di Shakespeare durante la quale il documento redatto dall’ormai defunto Nash fu portato in tribunale, restando tra gli atti del processo e infine negli Archivi Nazionali, dove sarebbe rimasto dimenticato per secoli.
Non è chiaro – spiega il sito Artslife – quale fu il verdetto della disputa. Si sa però che alla fine New Place rimase a Elizabeth, ma dopo la sua morte passò comunque a Edward «secondo la mia promessa formalmente fatta a lui» si legge negli atti, dettaglio che lascia intravedere accordi orali precedenti.
La dimora, in realtà, tornò agli originari proprietari che l’avevano costruita ancora nel 1483, prima di essere acquistata da Shakespeare. Venne poi demolita e ricostruita nel 1702, e attualmente appartiene allo Shakespeare Birthplace Trust. Quanto al testamento di Nash, era già ricomparso nel XIX secolo, ma non essendo catalogato era sparito di nuovo negli Archivi. Fino ad ora.
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@Domenica
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