«Caro Montini»: in tv il pontefice tra città e mondo

Un Paolo VI (quasi) inedito, tra aneddoti bresciani e apertura al mondo. Un papa Montini «patrimonio dell’umanità» nelle parole del vescovo mons. Pierantonio Tremolada, «che ormai è stato riscoperto ma che ora va riconosciuto in questa sua grandezza» oltre il circuito degli addetti ai lavori, oltre i confini della diocesi.
In questo senso, il docufilm di Monica Mondo «Caro Montini», presentato ieri in prima assoluta il città, e in onda su Tv2000 (che lo ha prodotto) domenica 13 ottobre alle 19 e lunedì 14 alle 22,30, può essere «un contributo significativo». In un’ora di pellicola, tra testimonianze di parenti (i nipoti Chiara e Fausto), sacerdoti (mons. Gaetano Bonicelli, don Enrico Tosi) e amici di famiglia (Giovanni Bazoli), immagini d’archivio, scritti e lettere, davanti alla platea che gremiva la sala del centro Paolo VI si è materializzata l’immagine di una personalità complessa e viva, perfettamente inserita nel contesto internazionale del XX secolo.
«Attorno a Giovan Battista Montini esiste una trama ricca di conoscenze e relazioni - ha sottolineato il presidente dell’Istituto Paolo VI, don Angelo Maffeis -, la stessa che emerge dalle lettere che l’istituto sta catalogando e pubblicando. La città, custode della memoria e delle radici che hanno fatto grande questo pontefice, eviti il rischio di campanilismo che non rende giustizia della sua dimensione universale». Riconosciuta dal progetto di Tv2000 che, ha aggiunto il direttore dell’emittente della Cei Vincenzo Morgante, «ha voluto il docufilm su Montini dopo quello dello scorso anno su De Gasperi, due protagonisti della vita del Paese, della Chiesa e del mondo».
Per l’autrice Monica Mondo la «scoperta» di Montini è stata il «risarcimento rispetto a un pregiudizio che mi portavo fin da bambina, quando Paolo VI mi sembrava, in quegli anni bui, un personaggio cupo e triste». La sua figura, anche grazie agli aneddoti evocati dagli intervistati, è ricostruita invece nella pienezza «della sua umanità - ha sottolineato il vescovo - fatta di delicatezza, umiltà, discrezione. Intuiamo ora il disegno provvidenziale di Dio che affidò le redini del Concilio a lui, alla sua fede fatta di intelligenza e umanità».
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