Cultura

Camihawke: «In “Avanguardia pura” io e Willwoosh fondiamo le comicità»

La content creator Camilla Boniardi sarà a Brescia con Guglielmo Scilla mercoledì 8 ottobre: «A teatro c’è un’adrenalina diversa»
Camilla Boniardi e Guglielmo Scilla in «Avanguardia pura»
Camilla Boniardi e Guglielmo Scilla in «Avanguardia pura»
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Lei è Camihawke, lui Willwoosh. I nomi d’arte suggeriscono la generazione d’appartenenza: quella dei creatori nati con Internet e su Internet. Quella dei nickname. Quella della comicità che non passa per forza dalla tivù ma che riesce comunque a essere riconoscibile. Per esempio: Camilla Boniardi è la content creator del «Pronto polizia?» (se proprio dobbiamo ridurla a qualcosa). Guglielmo Scilla è uno dei primi youtuber conosciuti in Italia: iniziò con le parodie di «Twilight» per diventare uno dei comici più noti su diverse piattaforme. E oggi fanno due milioni di seguaci Instagram in due (1,3 milioni lei, 732.000 lui).

Un assaggio di uno spettacolo teatrale insieme l’avevano dato circa un anno e mezzo fa, con Guglielmo che era guest star del one woman show di Boniardi. Ora sul palco ci salgono insieme fin dalle prime battute: il loro «Avanguardia pura» ha debuttato a inizio anno e ora arriva al Teatro Clerici di Brescia (mercoledì 8 ottobre alle 21, biglietti disponibili online e al botteghino). Abbiamo intervistato Camihawke.

Camilla, chi vi segue sa che la vostra è un’amicizia solida e di lunga data. Quando vi siete conosciuti con Guglielmo?

Nel lontano 2016: eravamo nella stessa agenzia. È scattata subito la scintilla, siamo diventati amici quasi immediatamente. I nostri punti in comune sono tanti: certo, il lavoro e l’intrattenimento, ma soprattutto l’aspetto umano. Poi l’amicizia si è consolidata anche fuori dagli schermi. Negli ultimi anni abbiamo cominciato a fare sempre più contenuti insieme.

È difficile incasellarvi in un ruolo preciso, ma con questo spettacolo entrate in qualche modo nella categoria comedy. Fate parte di quella generazione nata sui social, ma c’è una definizione più adatta di altre?

Quando mi descrivo, dico «content creator» perché è un contenitore ampio. La comunicazione, per definizione, passa attraverso tanti mezzi diversi, e io li amo tutti. Ho sperimentato la radio, l’editoria con il romanzo «Per tutto il resto dei miei sbagli», la televisione: ognuno di questi linguaggi mi è piaciuto. Ogni forma ha un tono di voce e un ritmo propri, ma «content creator» racchiude tutta questa diversità e mi ci sento bene.

La foto della locandina dello spettacolo di Camihawke e Willwoosh
La foto della locandina dello spettacolo di Camihawke e Willwoosh

Che emozione dà il teatro per chi è nato su Internet? Non è scontato riuscire a portare il pubblico dalla rete alla platea.

Per noi è stata una sorpresa incredibile. Già con il primo tour, in cui Guglielmo era ospite a sorpresa, avevamo avuto la sensazione che qualcosa di forte stesse accadendo. Dopo anni di amicizie virtuali, vedere quelle persone dal vivo, abbracciarle, è un’esperienza molto intensa. Quando crei contenuti per il web, li pubblichi e, se vanno bene o male, lo scopri solo dai commenti. Non senti ridere, non percepisci davvero la reazione. A teatro invece il feedback è immediato: senti le risate, le persone coinvolte, l’energia cambia tutto. È un’adrenalina diversa. E non è affatto scontato: la conversione dal digitale al palco non è né logica né certa. Siamo immensamente grati per la fiducia del pubblico. Un contenuto può funzionare online ma non è detto che lo stesso funzioni a teatro, che ha regole e tempi più canonici. A noi piace sperimentare, e il teatro ci dà la possibilità di farlo. Ci stiamo godendo questo viaggio.

«Avanguardia pura» è il secondo spettacolo firmato Camilla Boniardi (stavolta con Guglielmo). Com’è stato scriverlo rispetto al primo («Il saggio di fine anno»)?

La scrittura è stata molto diversa, prima di tutto perché allora ero da sola. Ho sempre autori che mi affiancano, ma «Il saggio di fine anno» era stand up pura, un racconto personale: ero Camilla che parlava di Camilla in chiave ironica e comica. Con “Avanguardia pura” è diverso. Qui recitiamo una parte — noi stessi, perlopiù — ma con un ruolo preciso. La quarta parete non è sfondata, anzi, è piuttosto spessa. Lo spettacolo è la messa in scena delle prove di uno spettacolo, e alla fine va tutto in modo disastroso perché abbiamo due visioni completamente diverse.

Un’impostazione molto metateatrale, quindi.

Sì, l’ispirazione è «Rumori fuori scena». Nella seconda parte il teatro si ribalta e solo alla fine il pubblico vede lo spettacolo, e così anche qui. Scriverlo è stato impegnativo perché la struttura non consente di andare a braccio: serve un copione preciso. Scrivere in due è anche un esercizio di confronto continuo, perché ti misuri con un’altra sensibilità e un’altra ispirazione. Per fortuna è stato molto piacevole, anche perché tra noi c’è grande affinità. Su certi aspetti siamo simili, ma abbiamo comicità diverse, e lo spettacolo lo mette in evidenza. Anche ciò che ci fa ridere a volte è diverso.

Cioè? Cosa fa ridere Camilla e cosa fa ridere Guglielmo, alla fine?

A me? Guglielmo e Claudio (Di Biagio, amico del duo e autore, ndr) sono le persone che mi fanno più ridere al mondo, quindi direi «noi stessi». In generale però mi piace un umorismo più alla Lundini: quello che ti fa chiedere cosa sia reale e cosa sia comicità. Guglielmo invece ama un umorismo più diretto, più terra terra. Ma alla fine troviamo sempre un punto d’incontro, di base ci fanno ridere le stesse cose.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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