Branduardi a Brescia canta Ildegarda e «Alla fiera dell’Est»

Un migliaio di spettatori si è dato appuntamento mercoledì sera al Dis-play di Brescia per applaudire Angelo Branduardi che ha proposto il suo ultimo lavoro tratto dall'opera di Hildegarda von Bingen oltre ai successi del passato. Il menestrello che per una vita ha portato avanti il suo stile e una poetica musicale del tutto originale si avvicina alla soglia dei 73 anni ed ancora condivide progetti fuori dal mainstream. Progetti che vantano un grande respiro spirituale oltre che culturale, ma anche grandi successi popolari.

È lo stesso Branduardi che in apertura di serata spiega significato e prospettiva del suo ultimo spettacolo. Si tratta della riscoperta di una donna complessa e geniale, vissuta quasi 500 anni prima di Leonardo, Hidegarda von Bingen, teologa, medico, scrittrice e compositrice.

La suite tratta dall'opera della monaca benedettina che Branduardi propone nella prima parte del concerto vede diversi protagonisti, interpretati anche dai musicisti che lo affiancano, e tiene per sé le voci dell'anima e del diavolo oltre che l'accompagnamento al violino. Ne escono atmosfere molto diverse tra loro, che si muovono tra il rarefatto e la danza, dove la spiritualità si propone sempre come comun denominatore.

Il pubblico segue con attenzione e scandisce i brani con partecipi applausi, e il calore cresce mano a mano la scaletta vira nella seconda parte del concerto verso il passato e titoli quali "La luna", "La pulce d'acqua", "Alla fiera dell'est", solo per citarne alcuni, con gli spettatori a cantare ed a battere e mani.