Cultura

Bandabardò La... major età per canzoni senza tempo

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La musica della Bandabardò chiama chilometri, spazi aperti e angoli ombrosi dove riposare, per stemperare il sorriso dopo l’ennesima «facezia che muove il pensiero» cantata da Erriquez. La Bandabardò è viva e con «L’improbabile» celebra la... major età. Ma non serviva firmare con una grande etichetta per definire lo status di una delle migliori live band italiane. Il lavoro di Erriquez, Finaz & Co (con copertina di Jacopo Fo) si muove entro un raggio di azione più ampio del solito, mescolando tracce più o meno evidenti di folk, musica leggera (ma nobile) e rock, cantando di crisi, problemi, impegno. Sorridendone senza irridere.

L’attacco del cd è uno shock, con il ritmo disco di «Senza impegno», che pare il remix anfetaminico di una delle classiche cavalcate elettroacustiche della band toscana. E il groove (inteso come beat, linee di basso marcate, chitarre in levare) conquista spazio ad ogni solco, da «Italian Expo» alla iridescente «Sbuccio», col fischiettio a segnare le distanze tra strofe e ritornelli. Nel paiolo della Bandabardò cuociono il rockabilly di «Ça plane pour moi», cover serratissima di un brano di Plastic Bertrand (sì, proprio quello di «Ping pong»), la branduardiana «Punti di vista», il teatrino di «La vestizione». Ci sono poi le canzoni nate appositamente per il palco, come «La selezione naturale». O l’ectoplasmatico - grazie al theremin - «I briganti», che a ben vedere potrebbe essere la nuova «Vento in faccia». Non tradisce nemmeno il primo singolo, «E allora il cuore», con la voce di Alessandra Contini che lascia il pop porno per un folk... sogno. Meno furore agonistico - giusto per ricordare i tempi del Mojito Football Club -, più consapevolezza. Senza curarsi del rischio collasso. A buon ascoltator...

ramp

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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