La foto della «Napalm girl» potrebbe non essere di Nick Út

Il World press photo ha deciso di sospendere l’autorialità dello scatto, dopo che un documentario aveva sollevato i primi dubbi: Út era stato a Brescia nel 2022 proprio con Kim Phúc, la bambina della foto
La foto «Napalm girl»
La foto «Napalm girl»
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Grazie a quella fotografia Nick Út vinse nel 1973 il premio Pulitzer e il World press photo of the year. Ma – ora c’è un «ma» – quello scatto potrebbe non essere suo. Il World press photo ne è convinto, tanto da avere sospeso ufficialmente la paternità: «The terror of war» non è uno scatto che porta la firma di Ut, dicono.

La foto è conosciuta in tutto il mondo con un nome più informale e didascalico: «Napalm girl». È tra le immagini di guerra più tristemente note: ritrae una bambina nuda che corre lungo una strada tra bambini e militari. Il momento è quello immediatamente successivo a un attacco chimico durante la guerra in Vietnam. A scattarla fu Huỳnh Công («Nick») Út, che all’epoca lavorava come fotografo per la Associated press e che grazie a quell’immagine diede avvio alla sua lunga carriera. O perlomeno così si è pensato fino a questo momento.

Il documentario

Il dubbio che la fotografia non fosse sua era sorto qualche mese fa al Sundance film festival 2025. Il regista vietnamita Bao Nguyen aveva presentato il docufilm «The stringer», «un’indagine durata due anni che svela lo scandalo dietro la realizzazione di una delle fotografie più riconosciute del XX secolo. Cinquant’anni di segreti vengono alla luce nella ricerca di giustizia per un uomo conosciuto solo come “il collaboratore”».

Il film mette dunque in dubbio l’autorialità e presenta nuove prove. All’indagine dei documentaristi si sono aggiunte anche quella dello stesso World press photo e quella dell’Associated press. Tutti e tre concordano su un punto: ci sono forti dubbi sull’attribuzione e la foto potrebbe essere stata scattata da Nguyễn Thành Nghệ, un collaboratore vietnamita dell’agenzia Ap (come Út), o da Huỳnh Công Phúc, altro possibile autore.

Di diverso avviso – fino ad ora – è invece il Pulitzer prize: a inizio 2025 l’organizzazione minacciò una causa e tentò di impedire la proiezione di «The stringer» al Sundance.

La decisione del Wpp

Se Ap ha deciso di mantenere la paternità dello scatto, in assenza di prove definitive, il World press photo ha ritenuto il dubbio troppo rilevante e ha sospeso l’attribuzione, pur senza riassegnarla a un altro autore, per mancanza di prove certe. Il premio, dunque, resta valido. Solo l’autorialità è sotto revisione.

La decisione, chiariscono, riflette la necessità di trasparenza e responsabilità nel fotogiornalismo, soprattutto in un’epoca segnata da disinformazione e sfiducia nei media, come spiega attraverso una lunga nota la direttrice esecutiva Joumana El Zein Khoury.

Il racconto di Út a Brescia

  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
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  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
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  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
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  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
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    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
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  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
  • Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto
    Nick Ut e la «Napalm Girl» Kim Phuc, in Loggia 50 anni dopo lo scatto

Nick Út, dal canto suo, ha sempre rivendicato lo scatto. «Erano le otto del mattino – aveva raccontato lo stesso fotografo durante un incontro pubblico a palazzo della Loggia nel 2022 – e mi trovavo vicino a questo piccolo villaggio colpito dalle bombe. Mentre mi avvicinavo alla pagoda dove Kim abitava, due aerei lanciarono bombe al napalm proprio sopra di essa. Vidi bambini che scappavano, altri senza vita, la nonna di Kim con un bimbo tra le braccia gridava “aiutatemi!”. Quel bambino è morto mentre lo fotografavo». 

Ut descrisse anche il momento dello scatto alla bimba e poi la corsa verso Saigon dove Kim fu trasportata in condizioni disperate e salvata contro ogni aspettativa dopo 17 interventi chirurgici. Sempre secondo le parole di Út, fu lui stesso a deporre la macchina fotografica e a portare Kim e altri bimbi in ospedale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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