Arte

Festa dell’8 marzo: musei gratuiti per le donne

La Redazione Web
Le iniziative che Fondazione Brescia Musei ha predisposto per la Giornata internazionale della donna
La Croce di Desiderio conservata in Santa Giulia - © www.giornaledibrescia.it
La Croce di Desiderio conservata in Santa Giulia - © www.giornaledibrescia.it
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Venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, sono molte le iniziative che Fondazione Brescia Musei ha messo in campo per celebrare la ricorrenza, a partire dall’opportunità per tutte le donne di visitare gratuitamente le mostre del Brescia Photo Festival allestite al Museo di Santa Giulia, sito Unesco - Franco Fontana. Colore e Maurizio Galimberti. Brescia, Piazza Loggia 1974 – nel loro primo giorno di apertura.

Un giorno speciale per tutte, un invito a prendersi del tempo per sé per circondarsi del fascino e della bellezza del patrimonio culturale della città: per tutte, dalle 10 alle 18, l’accesso sarà libero e gratuito a tutti i musei di Brescia, dal Museo di Santa Giulia, alla Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, al Museo delle Armi Luigi Marzoli e al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia.

La condizione femminile

Alle 16.30 al Museo di Santa Giulia si terrà invece il primo appuntamento del progetto dedicato al racconto della condizione femminile e del ruolo sociale della donna nelle varie epoche a partire da quella romana. Antichità: schiave, matrone, imperatrici, un suggestivo itinerario attraverso l’emancipazione femminile, attraverso le antiche testimonianze conservate nel museo per affrontare un tema al confine tra la storia dell’arte e la storia del costume.

Gli incontri proseguono per tutto il week end: sabato 9 marzo alle 16.30, nella Pinacoteca Tosio Martinengo, sarà possibile prendere parte a un percorso per scoprire o riscoprire la storia di grandi donne attraverso l’arte: aristocratiche, letterate, sante, pittrici, anonime figure dell’ombra. Dal Rinascimento all’Età dei Lumi: letterate, sante, pittrici…una passeggiata tra le opere della Pinacoteca, tra glorie, amori, sconfitte, coraggio, resistenza e resilienza di donne che hanno affermato la loro presenza del mondo lasciando una grande testimonianza di vita.

Domenica 10 marzo, infine, sempre alle 16.30 al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, sarà l’occasione per scoprire il ruolo sostanziale che le donne ebbero nel processo di unificazione: L’Età risorgimentale: donna e rivoluzione. 

Gli itinerari sulla figura della donna ogni percorso ha un costo di 8 euro (tariffa speciale per le donne), 13 euro biglietto intero. Prenotazione obbligatoria allo 030/2977833-834 - cup@bresciamusei.com. 

Al Nuovo Eden la prima de Il popolo delle donne

La giornata dell’8 marzo si concluderà invece con la proiezione alle 21 al cinema Nuovo Eden del film Il popolo delle donne, di Yuri Ancarani (Documentario, Italia 2023, 60′, biglietti: 6,5 euro intero, 5,5 euro ridotto, 4,5 euro possessori Eden Card), un documentario, prima visione per Brescia e presentato nell’ambito della XX edizione delle Giornate degli autori in occasione dell’ottantesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si interroga sull’esistenza di un rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l'aumento della violenza sessuale maschile e se le donne possano considerarsi un popolo, un lavoro che è un'appassionata lectio magistralis sul tema.

Protagonista è Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista con quarantacinque anni di lavoro clinico sulle spalle, fondatrice e direttrice dell’associazione «Viola – Per lo studio e la psicoterapia della violenza» e direttrice di una scuola di specialità in psicoterapia a Milano, che sarà ospite d’eccezione in sala.

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è un video artista e film-maker italiano le cui opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano. Suggestivo è l’incontro tra il regista e la Valcarenghi che, con le pause del proprio discorso, scandisce il ritmo del film. Le parole della psicanalista ripercorrono stralci di testimonianze di uomini violenti, raccolte nei tribunali, nel corso di colloqui in carcere o durante le sedute nel suo studio. Riflessioni sulle dinamiche relazionali degli ultimi trent’anni della storia italiana si mescolano a ricordi legati al lavoro di analisi, facendo emergere le paure della società legate alla dicotomia tra donna e uomo e lo sfociare di violenze private, fisiche e verbali.

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