Arte

Sottsass e Zani, amicizia e design: in mostra le cinque scatole segrete

Dal sodalizio tra il designer e uno degli eredi di Serafino Zani sono nati, oltre a quelli in serie, cinque oggetti particolarissimi che da sabato saranno visibili da Ruaconfettora a Brescia
  • Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani
    Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
  • Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani
    Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
  • Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani
    Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
  • Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani
    Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
  • Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani
    Le scatole segrete di Ettore Sottsass e Roberto Zani - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
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C’è un po’ di costruttivismo, un po’ di geometria orientale e un po’ di quello stile-Rivadossi che a Brescia ben si conosce. Si aggiunga anche della vivacità unita al design pulito e molto chic che ha reso Serafino Zani una delle aziende di casalinghi più raffinate della Val Trompia. Si possono descrivere così – ma sarebbe riduttivo – le cinque scatole ideate dal designer Ettore Sottsass e dall’amico Roberto Zani (ecco il perché della menzione a Serafino Zani). Da sabato 18 ottobre e fino al 15 novembre saranno esposte da Ruaconfettora in corso Palestro. Il negozio d’arte e design ha infatti dedicato una piccola esposizione – curata da Daniela Bettoni con Nicolò Fiammetti di Brescia Art Guide – a questi cinque particolarissimi oggetti eleganti e sapienti che mostrano concretamente come l’industria sappia legarsi all’arte e viceversa.

Perché funzionalità ed estetica non sono necessariamente antitetiche. Semmai il contrario, come dimostrano le posate, le pentole, i centrotavola e gli oggetti in serie disegnati da Sottsass (e dagli altri grandi designer, da Liliana Bonomi, a Tapio Wirkkala, da Isao Hosoe a Konstantin Grcic.) per la Serafino Zani. Perché fu proprio grazie all’intuizione di coinvolgere grandi firme per puntare non solo alla qualità funzionale, ma anche all’appagamento estetico, che Zani divenne firma sinonimo di eccellenza completa.

Le scatole

Ettore Sottsass, Teresa - Foto Santi Celaca © Serafino Zani
Ettore Sottsass, Teresa - Foto Santi Celaca © Serafino Zani

In legno naturale o colorato, le cinque scatole presentate a Brescia – Agata, Agnese, Rosalia, Teresa, e Zita – sono state disegnate nel 2004 per Numa, il laboratorio di ricerca guidato da Roberto Zani negli spazi dell’azienda lumezzanese Serafino Zani, e realizzate artigianalmente dall’Atelier di Giuseppe Rivadossi e dei figli Emanuele e Clemente. Sono in finitura a cera e la tiratura è di 99 esemplari.

«Ho voluto disegnare scatole da aprire avendo cura di sollevare il coperchio lentamente con due mani, come se la scatola potesse sentire che sono gentile con lei e che non voglio minimamente maltrattarla», aveva detto Sottsass. «Scatole fatte con legni preziosi dove mettere cose anche un po’ segrete: un pennello speciale, qualche quadernetto di carta speciale o più semplicemente qualcosa che vorrei rimanesse segreta. Forse bigliettini da innamorati».

Ettore Sottsass, «Scatole segrete», il progetto per Serafino Zani
Ettore Sottsass, «Scatole segrete», il progetto per Serafino Zani

Accanto alle scatole, in mostra ci saranno anche alcuni oggetti disegnati sempre da Sottsass per la collezione Metallia, che nacque per innovare il peltro, lega metallica di rame, stagno e piombo dall’ottima resa plastica: il candelabro Cadmo in peltro, la cornice Aleppo in peltro e marmo, le «Tavole» del 2004 in fusione di peltro contemporaneo e vetro di Murano...

Soprattutto, l’esposizione presenta anche il prezioso «Calice lacrimale» in vetro di Murano disegnato da Sottsass sempre nei primi anni Duemila, pensato per la raccolta di poesie «Delle segrete, silenziose lacrime» del poeta Mario Luzi e che si lega alla scelta creativa di Roberto Zani ispirata a dolore e compassione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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