Il Cavaliere di Rubens arriva in Pinacoteca a Brescia
Via un cavaliere rinascimentale (il San Giorgio che salva la principessa dal drago), al suo posto arriva il Giovan Carlo Doria a cavallo di Pieter Paul Rubens, tra i massimi esponenti della pittura barocca. Il... cambio della guardia è stato presentato ieri alla Pinacoteca Tosio Martinengo, dove il ritratto equestre sarà ospite fino al 15 febbraio. Uno scambio che rientra nel progetto «PTM Andata e Ritorno», che favorisce il prestito reciproco di opere tra la pinacoteca civica e musei italiani e internazionali.
In questo caso, il San Giorgio sarà esposto a Palazzo Reale di Genova nella mostra dedicata all’iconografia del santo cavaliere tra l’Oriente e il capoluogo ligure. E da Genova, precisamente dalla Galleria Nazionale della Liguria, arriva il dipinto di Rubens.
È la prima volta che un’opera del maestro di Anversa viene presentata al pubblico bresciano, anche se non mancano legami tra l’artista – che in Italia giunse nel 1600 per conoscere l’arte del grande Rinascimento, facendo tappa a Venezia, Mantova, Roma e Genova, dove lasciò capolavori – e la nostra città. Nella galleria della famiglia Avogadro era infatti conservato un suo dipinto con «Ercole che lotta contro il leone di Nemea», e diverse opere di sua mano o a lui attribuite facevano bella mostra di sé nelle raccolte delle illustri famiglie locali, tra cui i Lechi, importanti collezionisti. Grazie al lascito di Paolo Tosio, nelle collezioni civiche è giunto un bozzetto con una Testa di vecchia, mentre la collezione civica di stampe e disegni conserva parecchie incisioni raffiguranti sue opere.
Due anime
Non solo, l’imponente cavaliere dialoga a distanza di poche sale con l’opera di un altro artista nordico, Matthias Stom (a cui la Tosio Martinengo dedica la mostra di opere provenienti dalle collezioni lombarde) che si formò proprio nella bottega di Rubens, prima di giungere in Italia e venire conquistato dal luminismo caravaggesco. I contrasti e i giochi di luce e ombra delle opere di Stom, e il prorompente naturalismo di Rubens raccontano quindi delle due anime del Barocco che dall’Italia si diffuse nel Seicento fino al Nordeuropa.
L’opera è stata accompagnata in città da Gianluca Zanelli, direttore di Palazzo Spinola e della Galleria Nazionale della Liguria, e accolto in pinacoteca dalla presidente e dal direttore di Brescia Musei, Francesca Bazoli e Stefano Karadjov, con la coordinatrice delle collezioni Roberta D’Adda, e il consigliere comunale Francesco Tomasini. Con l’esposizione dell’opera, ha sottolineato Bazoli, «la nostra pinacoteca si conferma viva come non mai, e all’altezza del confronto con le grandi gallerie europee».
Visita compresa
Il progetto espositivo, sostenuto dalla sponsorizzazione tecnica di Strategica, broker ufficiale di Fondazione Brescia Musei, è accompagnato dalla pubblicazione di un quaderno a cura di Marie Luce Repetto e Gianluca Zanelli. La visita è compresa nel biglietto d’ingresso al museo, gratuito per i cittadini bresciani e i possessori di Abbonamento Musei Lombardia.
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