Apre le porte S. Cosma e Damiano: si cercano sponsor

Adottare una certa discrezione, per un gioiello che ha secoli di storia, è comprensibile. Purché, tuttavia, essa non sia foriera di dimenticanza ed oblìo. Sarebbe infatti un vero peccato, una perdita per il patrimonio storico-artistico della nostra città, che il «gioiello» della chiesa dei Santi Cosma e Damiano non solo rimanesse nascosto, ma che rischiasse di perdere il suo ancora indiscusso fascino a causa del degrado del tempo e delle infiltrazioni d’acqua che ne stanno minando gli affreschi.
È necessario. «Si dovrebbe proprio mettere in sicurezza» sostiene Irene Marchina, presidente della Fondazione Casa di Dio che è proprietaria della chiesa, lanciando un appello alla città. Con lei, per parlare del progetto di studio e di valorizzazione del Chiostro della Memoria, luogo sconosciuto ai più, la sua vice Maria Negri Cravotti, il direttore generale Stefania Mosconi e la studiosa Elisa Bassini. «Vero è - aggiunge Marchina - che la Fondazione ha un solido patrimonio, ma la sua finalità è l’erogazione di servizi alle persone fragili attraverso le Residenze sanitarie assistenziali e di altri progetti».
Dunque, per riportare a splendori ormai passati - di cui, tuttavia, restano forti i segni e il fascino - la chiesetta a cui si accede da via Cairoli (si stima una spesa di un milione di euro), i vertici della Fondazione chedono aiuto e, soprattutto, aprono le porte. Quelle della chiesa, che peraltro è già visitabile e in cui d’estate si celebra la messa ogni domenica pomeriggio per gli ospiti della Rsa, e quelle del Chiostro della Memoria, in occasione del centenario della fine della Prima Guerra mondiale. Ex monastero. Chiesa e chiostro - insieme alla Rsa «La Residenza» - si trovano nell’ex monastero benedettino femminile dei Santi Cosma e Damiano.
Il complesso fu edificato alla fine del XIII secolo per ospitare le monache provenienti da un antico cenobio vicino al Broletto e fu ampliato nel Quattrocento durante la riforma dell’Ordine benedettino. A questo periodo risale il chiostro articolato su tre livelli. Il monastero era dotato di sala capitolare, biblioteca e refettorio. La chiesa deve il suo aspetto attuale alle modifiche operate nei Sei e Settecento.

«L’edificio, con la sua pianta ottagonale coperta da una cupola, è uno dei più importantri esempi di architettura barocca a Brescia» spiega Elisa Bassini. Con la stessa pianta vi è solo un’altra chiesa in città, quella di Santa Maria della Carità all’inizio di via Musei, recentemente ristrutturata grazie alla Fondazione Cab. Gli affreschi. Alle pareti dei Santi Cosma e Damiano vi sono affreschi di Carlo Molinari, Enrico Albrici, Pietro Ferrari e Pietrto Gatti, artisti del XVIII secolo.
Le pale degli altari laterali, raffiguranti la Natività e San Benedetto con i Santi Mauro e Placido, sono di Luca Mombello (XVI secolo). Il pittore Giambettino Cignaroli è invece l’autore del dipinto sopra l’altare maggiore, raffigurante i Santi Cosma e Damiano in gloria. Infine, nella cappella a sinistra del presbiterio c’è l’ arca di San Tiziano, capolavoro della scultura rinascimentale. I nomi sulle colonne. Il monastero è stato soppresso nel 1797 per decreto del governo provvisorio bresciano ed è diventato sede dell’Istituto delle Orfane della Pietà.
Nel primo dopoguerra, il poeta Angelo Canossi nel 1923 vi ha fondato l’«Istituzione della Memoria» per ricordare i Martiri della Patria e il Caduti della Prima Guerra mondiale, i cui nomi sono incisi sulle oltre cinquanta colonne del chiostro. Sono un migliaio, vero e proprio memoriale della memoria per ricordare i morti in battaglia dal Risorgimento fino alla Guerra d’Africa. Accanto a personalità illustri (tra cui Tito Speri ed Achille Papa), si trovano nomi di semplici soldati caduti al fronte. Dal 1973 il complesso ospita la struttura per anziani «La Residenza» cui si accede da via dei Mille.
I progetti. Molti i progetti della Fondazione per riscoprire il chiostro della memoria. Ci sono le conferenze (il 4 e l’11 ottobre alle 17 nella chiesa, ingresso da via Cairoli 23) ed un concerto il 13 ottobre. Con l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia verrà realizzato un prodotto multimediale con il materiale d’archivio raccolto sul Chiostro della Memoria. Obiettivo, «raccontare il chiostro attraverso l’eterogeneità dei materiali stessi: immagini storiche ed interattive, audio e spartiti musicali del maestro Chimeri, testi che raccontano la storia del luogo». Infine, in loco verranno collocati supporti alla visita descrittivi del chiostro.
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