Cultura

Anche un quadro di Adolf Hitler al «Museo della Follia» di Salò

Inaugurato al Musa di Salò il «Museo della Follia», una mostra itinerante curata da Vittorio Sgarbi
IL MUSEO DELLA FOLLIA
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Dopo i 30mila visitatori del 2016, la nuova stagione del Musa di Salò si apre con l'inaugurazione del «Museo della Follia», una mostra itinerante curata da Vittorio Sgarbi

Oltre 200 le opere in mostra, tra dipinti, fotografie, sculture, oggetti e istallazioni multimediali, che sono distribuite lungo un percorso eterogeneo nel quale il senso di smarrimento diventa l'unica guida.

In mostra anche un dipinto a olio di Adolf Hitler, esposto per la prima volta in pubblico e collocato in apertura della sezione «I pazzi politici».

Presentando la mostra, il direttore del MuSa, Giordano Bruno Guerri, ha ricordato che Adolf Hitler disse all'ambasciatore britannico Neville Henderson «io sono un artista e non un politico, una volta che la questione polacca sarà risolta voglio finire la mia vita come un artista». «E sarebbe stato meglio - ha commentato il direttore del Musa e del Vittoriale - anche se pure come artista non era un granché».

Il quadro, per il curatore Vittorio Sgarbi, «non è l'opera di un dittatore, ma di un poverino, rivela un'anima profondamente malinconica». Scuro e claustrofobico, il dipinto a olio, di cui non si conosce la datazione, è di proprietà di un collezionista tedesco che lo ha voluto prestare al Museo della follia ma non ha voluto che venisse reso noto il suo nome.

Vi sono poi quadri, tra gli altri, di Goya, Bacon, Ligabue, Lega o Basquiat. 

L'esposizione resterà aperta fino al 16 novembre, da martedì a domenica dalle 10 alle 19, con il prolungamento fino alle 20 nei mesi di giugno, luglio e agosto. 

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