«Allegro Bestiale», comicità contro l’estinzione con la Banda Osiris
«Osservo, conservo e riparo e il futuro sarà meno amaro». Questo il ballo di gruppo-tormentone da scolpirsi nei timpani, messaggio divertito ma capitale di un improbabile gruppo di ricercatori con la più importante delle missioni: catalogare e comprendere l'enorme biodiversità che caratterizza la natura della nostra penisola, tesoro unico in Europa, tanto prezioso quanto a rischio. Tra perdita di biodiversità e collasso degli ecosistemi, già si parla di sesta estinzione di massa. Riuscirà l'«Homo sedicente sapiens» a mettere una pezza su un futuro che si avvicina sempre più tragicamente ineluttabile?
Lo spettacolo
Ci sarebbe da piangere, se «Allegro Bestiale» non fosse invece uno show tutto da ridere. Il quartetto musicale-comico- teatrale della Banda Osiris e il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, ieri sera ospiti del Festival LeXGiornate, hanno tenuto banco in un Auditorium San Barnaba da tutto esaurito.
Uno spettacolo divertente ma soprattutto interessante con continui rimpalli tra musica, comicità e divulgazione scientifica, in un format che è ormai una garanzia, con colorate e vivacissime scenografie sullo schermo ad accompagnare la narrazione.
La biodiversità in Italia
Come spiega Pievani, l'Italia conta sessantamila specie animali e diecimila piante vascolari (la provincia di Brescia si distingue nella fauna per il pesce scazzone e nella flora per la vedovella alpina).
Tra queste, numerose quelle scomparse o quasi, come l'abete dei Nèbrodi e l'orso marsicano, di cui restano solo cinque femmine. L'Italia è una terra fertile anche per la fantasia e in tutta risposta il quartetto di Vercelli propone una serie dei più improbabili specimen: l'armabrillo, la cicognac, il calcistico cardellino giallo.
Gli spunti musicali
Tanti anche gli spunti musicali a tema, come «L'arca di Noè» di Sergio Endrigo, «L'animale» e lo «Stato di vulnerabilità permanente» (sic) di Franco Battiato, Luccio Dalla (sic/2) con «Cara anguilla ti scrivo». Prova di fantasia e bravura della Banda, il mega medley che passa in rassegna un mucchio di celebri melodie dai richiami faunistici.
Come nello stile del quartetto, gli strumenti musicali diventano fantasiosi e multiformi oggetti di scena: scanner per analizzare nuove forme di vita, navi, dispositivi per la lettura telepatica, animali.
Ma in tutto questo, c'è speranza? Come insegnato nel ballo di gruppo citato in apertura, sì, una strada c'è: conoscere, proteggere, sensibilizzare, restaurare. Imparando a guardare alla natura non come risorsa ma come un sistema di relazioni, in cui noi non siamo indispensabili.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.