Cultura

Alla Oz il film «Ferrari» in anteprima, con una Ferrari gialla

È stata proiettata per la prima volta la pellicola di Michael Mann, girata anche a Brescia, per i 25 anni della multisala
  • L'anteprima di Ferrari alla multisala Oz
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    L'anteprima di Ferrari alla multisala Oz
  • L'anteprima di Ferrari alla multisala Oz - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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  • L'anteprima di Ferrari alla multisala Oz - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
    L'anteprima di Ferrari alla multisala Oz
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Una Ferrari per il film su Ferrari. Tutto si tiene, verrebbe da dire, per la festa dei 25 anni della multisala Oz, occasione scelta per proiettare in anteprima il film «Ferrari», con alcune scene girate anche in piazza Vittoria. 

Alle 20.45 le prime sequenze hanno iniziato a scorrere sul grande schermo della sala 5, quasi al completo (una ventina i posti vuoti stando al monitor al momento dell’inizio). Su ogni sedia era stato messo un cappellino rosso fiammante targato Mille Miglia, un omaggio agli spettatori. 

Fuori, nel salone, una Ferrari giallo Modena usata anche nelle riprese del film ha accolto i bresciani che hanno voluto scoprire per primi come il regista hollywoodiano Michael Mann ha deciso di raccontare la corsa del 1957

«Ferrari» è stato presentato al festival del cinema di Venezia quest’estate e uscirà nelle sale di tutta Italia giovedì 14 dicembre. Stasera la visione è stata organizzata dalla Oz con 1000 Miglia srl per festeggiare il quarto di secolo della multisala di via Sorbanella.

Il film è la biopic dedicata a un anno di vita del leggendario Drake. Interpretato da Adam Driver (nei panni di Enzo Ferrari), Penélope Cruz, Patrick Dempsey e Shailene Woodley, «Ferrari» è la realizzazione di un sogno che il regista de «L’ultimo dei Mohicani» (1992) ha coltivato per quasi trent’anni, sulla scia dell’emozione suscitata in lui dalla lettura del libro «Enzo Ferrari: The Man and the Machine», scritto da Brock Yates, che in Italia è stato pubblicato solo quest’anno. Il film si concentra su quattro mesi del 1957, ritenendo che lì siano confluiti gli snodi decisivi per il futuro dell’uomo e della scuderia di Maranello.

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