Afterhours tra concerto e teatro

Alternativi in versione alternativa. Gli Afterhours di Manuel Agnelli si sono presentati in veste inedita al Palageorge di Montichiari per la seconda tappa de «Il teatro degli Afterhours», uno spettacolo tra reading, concerto e, appunto, teatro.
Le letture di Agnelli e la musica del batterista Giorgio Prette, del chitarrista Giorgio Ciccarelli, di Rodrigo D’Erasmo al violino e di Roberto Dall’Era al basso vedono le incursioni di Emidio Clementi - leader della band bolognese Massimo Volume - e dello Gnu Quartet (Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino, Raffaele Rabaudengo alla viola e il violoncellista Stefano Cabrera), ensemble che regala agli arrangiamenti degli Afterhours un’atmosfera nuova, intimista, quasi una ninna nanna distorta.
«Faremo canzoni che non eseguiamo quasi mai - uno dei pochi incisi di Agnelli durante la serata -, grazie per il rispetto che state portando a questa esibizione un po’ particolare». In effetti, la scaletta risulta singolare rispetto alle canoniche esibizioni della compagine milanese: «Tarantella all’Inazione», «Tutto fa un po’ male», «Musicista contabile», «Posso avere il tuo deserto», «Simbiosi». E ancora, le celebri «1.9.9.6» e «Ballata per la mia piccola iena», seguite da «Oceano di gomma», dalla sanremese «Il paese è reale», «É solo febbre», «Varanasi baby»... Per chiudere poi con due sezioni di bis, culminate con «La gente sta male» e «Il mio ruolo».
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