Cultura

4 ottobre 1818: nasce Francesco Crispi

Quattro volte presidente del Consiglio, da fervente mazziniano divenne monarchico, non senza aver sostenuto la Spedizione dei Mille
Francesco Crispi nella lettura visione del vignettista bresciano Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
Francesco Crispi nella lettura visione del vignettista bresciano Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Continua oggi la pubblicazione di «Accadde oggi», spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli. Il vignettista bresciano ci porta ogni giorno attraverso una sua tavola a ripercorrere una data storica, un anniversario del mondo sportivo o degli spettacoli, una ricorrenza legata al mondo della politica o della cronaca. Un'occasione per ricordare - in un sorriso - un momento del passato più o meno remoto avvenuto in data analoga a quella della giornata corrente.

Buona lettura.

«Alla mia età […] dopo aver servito il paese per cinquantaquattro anni, posso avere il diritto di credermi invulnerabile e superiore alle ingiurie e alle diffamazioni». Una frase tra le molte icastiche attribuitegli, che Francesco Crispi pronunciava oltre mezzo secolo dopo quel 4 ottobre 1818 in cui venne al mondo a Ribera, in provincia di Agrigento.

Patriota e politico italiano, personaggio tra i più rilevanti nel panorama del Risorgimento Italiano, è passato alla storia come uno degli artefici della Rivoluzione Siciliana del 1848, ma soprattutto quale deus ex machina della Spedizione dei Mille, che prima concorse a pianificare e finanziare e quindi a mettere in atto, prendendovi parte in prima persona.

Nei manuali di scuola, il suo nome si lega alla disinvoltura pragmatica etichettata spesso come «trasformismo»: in effetti, da mazziniano (repubbicano) della prima ora divenne monarchico tanto fidato da guidare per ben quattro volte il Governo del Regno d'Italia

A lui si deve molta parte della politica coloniale italiana in Africa, che non mancò di pagine dolorosissime, come la sconfitta di Adua (1896) che gli costò anche una burrascosa uscita di scena dalla vita politica nazionale.

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