Cultura

Torna la stagione del Teatro Grande: la musica sarà l'asse centrale

Il 17 ottobre l'apertura affidata al tenore Raffaele Pe, cartellone che accontenta gusti molto diversi
La Rotterdam Philharmonic Orchestra arriverà il 3 dicembre
La Rotterdam Philharmonic Orchestra arriverà il 3 dicembre
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Parola d’ordine: continuità. Dopo due anni di pandemia, per la Stagione autunnale 2022 la Fondazione del Teatro Grande non cerca di sorprendere, ma di consolidare la ripresa facendo leva su format e collaborazioni collaudate, avviando nuove progettualità. Non è un caso che il sovrintendente Umberto Angelini abbia aperto la conferenza stampa di presentazione salutando «il ritorno degli abbonamenti, che mancavano da due anni. Il pubblico si riprende, non solo metaforicamente, il suo posto».

Hanno partecipato ieri, esprimendo soddisfazione per il cartellone proposto, il presidente della Fondazione, Franco Bossoni, il presidente della Provincia Samuele Alghisi, il vicepresidente di A2A Giovanni Comboni e il direttore regionale di Intesa San Paolo Marco Franco Nava. Per l’amministrazione comunale è intervenuto il vicesindaco Laura Castelletti, sottolineando «l’attenzione rivolta alle donne nella programmazione 2022 e ai più fragili con il progetto "Open", che permette a persone con disabilità sensoriale di fruire degli spettacoli e in particolare dell’opera».

Del programma, la musica è l’asse centrale, non solo per quello che riguarda la Stagione d’opera. Il 17 ottobre l’apertura è affidata al controtenore Raffaele Pe, voce ammaliante che torna a Brescia alla guida dell'ensemble La Lira di Orfeo, con un concerto di brani virtuosistici barocchi, primo tassello di un percorso triennale alla scoperta della musica antica, anche grazie ad incontri di approfondimento culturale.

Il controtenore Raffaele Pe - PH. NOAH SHAYE
Il controtenore Raffaele Pe - PH. NOAH SHAYE

Alla musica antica (ma non solo) è dedicato anche l’appuntamento nel Ridotto con l’Intende Voci Ensemble guidato dal tenore Mirko Guadagnini, con un programma dominato nella prima parte dal «Magnificat» di Alessandro Scarlatti e nella seconda dal «Requiem» del 1936 di Herbert Howells per mostrare - come ha spiegato lo stesso Guadagnini - «quanto è moderno Scarlatti e quanto antico Howells». Il trittico «barocco» si completerà il 20 dicembre con Coro e Orchestra Cremona Antiqua diretti da Antonio Greco, che faranno gli auguri natalizi sulle note del «Messiah» di Haendel

Di nuovo sul palco del Grande anche il violinista Fulvio Luciani e il pianista Massimiliano Motterle, in un concerto che spazia da Mozart a Brahms, prima tappa del percorso triennale «Viaggi e incontri». Non manca un appuntamento con l’Ensemble del Teatro Grande, che si presenta in formazione tutta al femminile e accoglie la violinista Danusha Waskiewicz, già nei Berliner Philarmoniker, e torna anche l’ensemble Take Off, che rilegge in jazz la musica del bresciano Mauro Montalbetti.

Al di fuori dei binari consueti, spiccano il concerto della Rotterdam Philharmonic Orchestra, diretta da Lahav Shani, con il pianista Yefim Bronfman, e il recital di Nikolay Khozyainov, pianista che propone un singolare omaggio nel 150° della nascita a Sergej Diaghilev, geniale impresario dei Balletti Russi, con un programma di pagine scritte da Satie, Stravinskij, Ravel e De Falla per i Balletti Russi. Forse la proposta culturalmente più intrigante di un programma che promette di accontentare gusti molto diversi.

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