Time Records lancia Magnitudo: «Sguardi al futuro dell’urban pop»

Rinnovarsi senza dimenticare le proprie radici; cogliere le opportunità offerte da un mercato che dopo la pandemia cerca un centro di gravità permanente, senza trascurare il core business rappresentato dalla musica pop dance. È la nuova sfida di Time Records, etichetta bresciana che dal 1984 ha lanciato in orbita artisti di tutto il mondo, ottenendo successi in serie: il suo vulcanico fondatore e master & commander, Giacomo Maiolini, ama d’altronde mettersi in gioco, anche se per l’ultima creatura - chiamata Magnitudo - ha lasciato campo libero al figlio Lorenzo e al sodale Matteo Lombardoni, coinvolgendo comunque tutto il team della label bresciana.
I due giovani (ma già esperti) manager hanno indirizzato l’attenzione su un genere oggi di tendenza in Italia, l’urban pop, che integra rap e r&b contemporaneo. Maiolini junior precisa il raggio d’azione del progetto: «Il nostro sguardo sulla realtà nazionale non vuol essere circoscritto a un genere, ma la scena urban ci sembra un territorio con notevoli prospettive». C’è già un primo artista in rampa di lancio, L’Elfo, nome d’arte del catanese Rosario Luca Trischitta: «Si tratta di un rapper che ha già performato - ci spiega ancora Lorenzo - e che è ora atteso dal salto di qualità. È appena uscito "Fragili", secondo singolo di un ep di 7 tracce che si intitolerà "Milord", ma per il 2022 è alle viste un album». Quindi entra nei dettagli: «Ogni traccia dell’ep sarà corredata da un video "vero", ossia girato ad hoc: riteniamo che, soprattutto in questo filone, immagini di qualità siano un elemento imprescindibile. Ciò non significa rinunciare alle radio, ovviamente, ma per quelle faremo promozioni mirate».
Giacomo Maiolini osserva e approva, sebbene appaia meno coinvolto del consueto, forse perché è «un tipo di musica che non mi scalda più di tanto». Il discografico - che sarà domani protagonista, alle 17.30 in Università Cattolica del primo incontro del corso di formazione «Orizzonti multimediali» organizzato dall’ateneo insieme a Confindustria - è proiettato su una strategia di ampio respiro, di cui Magnitudo è un tassello di rilievo: «Non dimentichiamo però la "cantera" - argomenta Giacomo, usando un termine del gergo calcistico spagnolo - rappresentata da Time Lab, luogo di sperimentazione aperto ad ogni aspirante performer che voglia mettersi in gioco, che ci sta dando grosse soddisfazioni. Nel mondo globale è necessario alzare ulteriormente l’asticella, anche tenendo conto del fatto che il pop di qualità scarseggia e allora le multinazionali del settore tornano a guardare con interesse crescente alla dance».
La sensazione che nel pentolone creativo di Time stia bollendo qualcosa di grosso è forte; Maiolini non nega, ma rinvia alla primavera per gli annunci: «Ci riposizioneremo sul mercato. La pandemia è servita almeno a chiarirci le idee sul futuro. Ma il periodo natalizio non è mai stato per noi un momento propizio per lanciare cose nuove, bensì per prendere la rincorsa e volare più in alto».
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