Cultura

Quel bambino dipinto sul velluto per dire stop alla guerra

È l'ultima opera dello street artist bresciano Michele Battagliola, esposta in piazza Bruno Boni fino a data da destinarsi
L'opera esposta in piazza Bruno Boni - © www.giornaledibrescia.it
L'opera esposta in piazza Bruno Boni - © www.giornaledibrescia.it
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Un bambino che dice basta. Lo dice con la mano, cercando con il suo piccolo palmo di fermare la guerra, la violenza, il caos in cui è stato inghiottito il suo paese. È un grido disperato contro il conflitto in Ucraina che ha ispirato l’ultima opera dello street artist bresciano Michele Battagliola, che ha catalizzato con il suo estro piazza Bruno Boni in città. Da ieri, infatti, sulla muraglia medievale della piazzetta è stata installata «Stop the violence, at least for me»: una tela di velluto blu di oltre 35 metri quadrati realizzata con candeggina.

Il giovane creativo, studente di Giurisprudenza, da tempo porta avanti una ricerca artistica che spazia tra l'arte figurativa con materiali desueti (velluti, stracci, ruggini, candeggina e materiali di recupero) abbinandola alla musica e alla performance.

«Non potevo restare indifferente - spiega - alla vista di madri e figli costretti a lasciare le proprie case a causa sotto i bombardamenti, con la loro vita in un sacchetto della spesa. Dicono che le persone imparino ad odiare quando diventano adulte: ho scelto il volto affranto di un bimbo che urla basta, senza parole, ma con un semplice gesto». L’opera rimarrà esposta sino a data da destinarsi.

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