Cultura

Ora la piroga dell’età del bronzo fluttua sull’acqua virtuale

Dopo quattro anni di studi e restauri il reperto preistorico del Lavagnone è stato esposto al museo Rambotti di Desenzano
DESENZANO, ECCO LA PIROGA
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Ha migliaia di anni e fluttua quasi sospesa su un tappeto multimediale. Dopo quattro anni di studi e restauri, il Museo civico archeologico Rambotti di Desenzano accoglie finalmente la sua piroga preistorica, scoperta nel luglio del 2018 nel sito palafitticolo del Lavagnone dagli archeologi dell’Università degli Studi di Milano.

Dopo il taglio del nastro di ieri mattina, da oggi la piccola imbarcazione risalente all’età del bronzo si potrà ammirare nella sala del Lavagnone, dove sono esposti tutti gli altri reperti lignei ritrovati nel sito, tra i quali spicca l’aratro più antico al mondo. «Non si può dire lo stesso di questa piroga – precisa Barbara Grassi, soprintendente responsabile per il Centro trattamento legno bagnato di Milano, dove si è svolto il restauro guidato da Annalisa Gasparetto ed effettuato da Ilaria Bianca Perticucci -, però è sicuramente la più antica tra quelle ritrovate nelle nostre palafitte Unesco».

«Era il 26 luglio - ricorda Marta Rabbi, docente di Archeologia della Statale di Milano, a capo della campagna di scavo che annualmente interessa il sito desenzanese - quando siamo riusciti a estrarre questo incredibile reperto: due segmenti di una piroga monossile in legno di quercia che era stata deposta in verticale, tagliandola a metà e defunzionalizzandola».

Il percorso della piroga dallo scavo archeologico all’esposizione pubblica ha seguito un lungo e delicato iter: al primo intervento conservativo sul cantiere di scavo, per evitare che il legno si deteriorasse, è seguito il «ritiro» a Milano: l’imbarcazione è stata stoccata temporaneamente in una vasca di acqua corrente per consentire il mantenimento della corretta idratazione. A questo punto è stata immersa per un anno in una soluzione al 50% di glicole polietilenico per consolidare le fibre vegetali in vista dell’essiccazione, che è stata effettuata con un processo di liofilizzazione.

È stata infine realizzata la sagomatura delle numerose centine di plexiglass che compongono il supporto principale per l’esposizione museale. Ed è proprio così che la si vede oggi, posizionata su quel tappeto multimediale che l’aspetta dallo scorso anno e che riproduce verosimilmente l’ambiente di 4mila anni fa, con tanto di tartaruga che nuota. «La piroga è il nuovo simbolo di Desenzano, insieme all’aratro» suggerisce l’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli.

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