Cultura

Meravigliati dalla Vittoria Alata che disegnarono per «Topolino»

Storici collaboratori del fumetto» in visita al Capitolium di Brescia per ammirare l'antica statua che ha ispirato la «Minni Alata»
La foto ricordo davanti alla Vittoria Alata - © www.giornaledibrescia.it
La foto ricordo davanti alla Vittoria Alata - © www.giornaledibrescia.it
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L’hanno disegnata, l’hanno studiata, l’hanno coccolata (mentalmente) per mesi, eppure non l’avevano mai vista. Causa restauri e causa lockdown, Valerio Held e Roberto Gagnor, rispettivamente disegnatore e sceneggiatore di «Topolino e l’avventura della Minni Alata» apparsa sul numero 3.391 del «Topo», non erano ancora stati al cospetto della Vittoria Alata. Fino a ieri pomeriggio.

Estasiati

Complice una cena presso il Lions Club Brescia Vittoria Alata presieduto da Diego Toscani, i due artisti, ospiti di Marco Zani, sono riusciti a passare il pomeriggio in città, per porgere i loro omaggi all’antica statua bronzea e per ammirarla finalmente dal vivo, accompagnati dalla responsabile del servizio collezioni e aree archeologiche di Brescia Musei Francesca Morandini, che ha avuto l’onore di «aprire le porte oltre le quali c’è lei, la vostra signora, che vi aspetta».

Entrambi freelance, entrambi storici collaboratori di Topolino, entrambi appassionati di storie d’arte, Held e Gagnor lavorano spesso insieme su soggetti storici e artistici, come l’episodio sul Palladio, quello sulla regata di Venezia o quelli sulla storia del cinema, suggerendo i temi alla redazione di Topolino. In questo caso, racconta Gagnor, a proporre il soggetto della Vittoria Alata era stata Gabriella Valera. Storica redattrice e laureata in storia dell’arte, Valera insieme con l’editor Davide Catenacci ha chiesto ai due di occuparsi di questa statua che, ammettono, non conoscevano nemmeno di vista.

La Minni ispirata alla Vittoria Alata - © www.giornaledibrescia.it
La Minni ispirata alla Vittoria Alata - © www.giornaledibrescia.it

«Quando ci hanno proposto di lavorare sulla Vittoria Alata e quando ho letto la sceneggiatura di Roberto - svela Held - sono rimasto affascinato. L’ho scoperta lì, in quel momento, e quindi non è stato solo divertente disegnarla, ma anche arricchente dal punto di vista culturale. Vederla dal vivo dopo averla disegnata a partire dalle immagini? È un’emozione enorme, un’emozione che cambia girandoci intorno». La stessa emozione l’ha provata anche Gagnor al cospetto della statua: «Forse voi bresciani la date per scontata, ma è bellissima. Prendetevi tempo per guardarla!». Un suggerimento che segue in qualche modo l’approccio «lento» alla storia adottata nella sua sceneggiatura.

Idea

Non un singolo episodio, non un’occhiata fugace, ma tutta l’avventura che ha portato la Vittoria ai giorni nostri. «Ho voluto raccontare tutte le peripezie - chiarisce - per mostrare come un’opera non sia solo ciò che vediamo: ci sono state moltissime persone che l’hanno pensata, curata e accompagnata nel tempo».

Oltre alla Vittoria Alata, naturalmente, i due hanno rivolto lo sguardo su tutta la zona archeologica in via Musei. Restando, anche qui, estremamente affascinati. Tanto che la battuta è uscita spontanea: «Dopo Topolino e la Minni Alata? Potremmo fare Topolino al Capitolium».

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