Cultura

L'in...Damoniato Albarn conquista il Vittoriale

Energia, groove, musica maestosa: Vittoriale pieno per il leader dei Blur in tour con il suo nuovo album
L'intervista a Damon Albarn
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In mille e cinquecento per l’eterno ragazzo del brit-pop che ribalta le regole del Vittoriale. Damon Albarn, ieri a Gardone Riviera per il tour del suo album solista «Everyday Robots», è salito sul palco e con un gesto, sulle prime note di basso di «Lonely Press Play», ha fatto scattare tutta la platea sotto il palco. Alla faccia dell’etichetta dello show in anfiteatro, con i seggiolini e le gambe accavallate... «Bellissimo», ha commentato, mentre il cielo del Benaco si faceva lattiginoso.

Quello del leader dei Blur (ci piace ribadirlo, una delle migliori pop band di sempre) è un gran bel concerto. Uno show con venti anni di creazioni. Perché Damon va a ripescare addirittura «End Of A Century», brano dei Blur del 1994, gemma inserita nello storico album «Parklife». Un pezzo reso in armonia con le atmosfere lunari del giovane «Everyday Robots», che rilegge e traduce nell’oggi quelle medesime malinconie e inquietudini.

Tra microfono, tastiera e chitarra elettrica - assieme a lui una band multietnica con tonnellate di groove - il musicista inglese infila perle. Riceve atmosfera e magia dal Vittoriale («questo posto ha una grande energia, è bello essere tornati in Italia»). Restituisce a piene mani. «Tomorrow Comes Today» (dal repertorio dei Gorillaz) ha un appeal quasi noise. «Kids With Guns» suona come i Clash. E Damon salta, salta, salta come un matto su «Three Changes». «Hostiles» e «Hollow Ponds» sono maestose, «Kingdom Of Doom» è trasfigurata, accelerata, rabbiosa. Un coro black lo raggiunge sul palco per «Dam(n)» del repertorio Rocket Juice And The Moon. E il finale è delirio e follia, tra «Clint Eastwood», «End Of A Century», «Mr. Tembo» e la trascinante «Heavy Seas Of Love».

«Non c’è una vera storia dietro al titolo "Everyday Robots" - ha raccontato Damon pochi minuti prima del concerto -. È solo uno dei filoni del disco. Penso ai ragazzi e alla tecnologia. All’uso abbondante che ne fanno oggi. E mi ricordo quando ho iniziato a misurarmici io. Mi ricordo le prime registrazioni... ».

Damon è nel pieno della promozione del suo progetto solista. Tuttavia non si sente affatto solo. «Sul palco con me ci sono ottimi musicisti. Alcuni di loro sono tra i migliori con cui abbia mai suonato. E il tour (che oggi fa tappa a Roma, ndr) sta andando bene. Il suono è eccellente e il pubblico è variegato. Come qui al Vittoriale, ovunque trovo gente che apprezza Blur, Gorillaz, The Good The Bad And The Queen. E, naturalmente, anche il mio nuovo "Everyday Robots"».

Daniele Ardenghi

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