Cultura

Il rinoceronte di Bombardieri nel Quadriportico

Oggi l'inaugurazione ufficiale dell'installazione che ha già attirato lo sguardo di molti curiosi in centro città
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
  • La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
    La scultura di Stefano Bombardieri nel Quadriportico
AA

L’installazione di Stefano Bombardieri «Il peso del tempo sospeso» è da ieri collocata nel Quadriportico di piazza Vittoria, in centro a Brescia. Una presenza che ha già attirato decine di curiosi per le prime foto, alcune di queste condivise sui social.

La scultura, un grande rinoceronte sospeso in fibra di vetro lungo quattro metri, «parla di una condizione umana - spiega l'autore -, uno stato d'animo di sospensione al di fuori dalla realtà e dalla vita terrena».

«Il rinoceronte è metafora del concetto di peso ed è sospeso come spesso lo è la nostra vita in particolari momenti di estrema gioia o di grande dolore», aggiunge Bombardieri, che oggi alle 15.30 parteciperà all'inaugurazione ufficiale. 

L'artista è noto per le sue sculture, spesso di dimensioni monumentali, raffiguranti uomini o animali, collocate all'aperto in dialogo con lo spazio che le circonda. E, a proposito di piazza Vittoria, lo stesso Bombardieri aveva realizzato nel 2014 una versione mini del Bigio per sensibilizzare sul valore dell'opera di Dazzi, mai ricollocata sul basamento e al centro di aspre polemiche. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia