Cultura

Il pianista Ramin Bahrami a Ponte di Legno: «Non si distrugga in tre minuti quanto fatto»

L'iraniano tedesco si è esibito in un concerto dedicato a Occidente e Oriente: le sue parole riferimento alla minaccia di guerra nucleare
Ramin Bahrami
Ramin Bahrami
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Nessuna interruzione, solo ascolto, fino alla fine. È così che il pianista Ramin Bahrami ha richiesto la collaborazione del pubblico al centro congressi Mirella di Ponte di Legno dove si è esibito ieri nell'ambito della rassegna «Una montagna di cultura…la cultura in montagna».

Nessun applauso fino alla fine dell'esibizione. Applauso che poi è arrivato, liberatorio, al termine del festival «Sulle vette dell'armonia», concerto del pianista iraniano tedesco dedicato al rapporto fra Oriente e Occidente e pensato dopo l'invasione russa in Ucraina con musiche di Bach, Schubert, Chopin, danze persiane nell'arrangiamento del musicologo e compositore americano Blair Fairchild, e ancora Bela Bartok, Brahms, Rachmaninov per chiudere con lo Scherzo n.1 di Chopin.

Il brano conclusivo «richiama, più che uno scherzo, un avvenimento nefasto, che va combattuto per un mondo migliore e più giusto. Anche perché - ha spiegato Bahrami - la luce deve sconfiggere le tenebre e l'oscurità». Applausi finali e bis dalle variazioni Goldberg. La speranza è «che si ritorni ad un mondo più armonico», ha detto Bahrami, e che «non si distrugga in tre minuti cosa abbiamo fatto di bello in tanti anni», recuperando quei «valori umanistici» che sono stati patrimonio di Oriente e Occidente, perché «la salvezza sta nel dialogo».  

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