Cultura

Dieci anni di Inside my laptop, la mostra d'arte digitale all'Accademia Santa Giulia

Festeggia il decimo anniversario la mostra d’arte digitale Inside My Laptop: more than net all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia.
  • Dieci anni della mostra Inside my laptop
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Festeggia oggi il decimo anniversario la mostra d’arte digitale Inside My Laptop: more than net all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia. Maxi proiezioni, glitch e pixel art, dadaismo reinterpretato, simulazione di reti neurali con spago colorato: le aule della sede di via Tommaseo hanno ospitato la variegata raccolta di opere che dal 2013 caratterizza quest’iniziativa avanguardistica, al 100% bresciana.

Nel pomeriggio Marco Cadioli, artista digitale dal 2003 e docente della Santa Giulia, ha guidato una piccola folla di visitatori tra le installazioni, soffermandosi a spiegare il significato di ognuna. Cadioli insegna Net Art, la disciplina ibrida tra arte e informatica i cui corsi hanno permesso agli studenti di realizzare le opere esposte. Affiancata alla sezione antologica, curata da Gaia Locatelli, Filippo Zanotti ed Edoardo Massenza Milani, c’era anche quella allestita per quest’anno (edizione 2023). Qui sono stati gli stessi studenti del primo anno di Nuove Tecnologie a illustrare al pubblico le proprie creazioni.

«La nostra opera è interattiva - spiegano tre studentesse davanti a un tavolo sul quale sono esposte cinque coppie di quadri -. Ogni coppia è composta da un’opera creata da un essere umano e una prodotta da…un’intelligenza artificiale. Al visitatore non resta che capire e indicare con una monetina gialla o grigia quale delle due sia “reale” o “virtuale”». E poi ancora: San Sebastiano ricoperto di cursori (le «freccette» del mouse), un poster raffigurante i volti dei parlamentari sotto effetto «glitch», vedute aeree ricavate tramite Google Earth esposte come scatti d’autore.

La mostra rimane aperta fino alle 21, con tanto di dj set finale tenuto da Alessio Bertallot, musicista, autore e conduttore radiofonico e un vj set a cura di Edoardo Massenza Milani e degli studenti. Il dj e il vj set sono stati riprodotti anche nel metaverso, ovvero nello spazio virtuale interamente progettato dai ragazzi sulla piattaforma «Spatial». Come accedervi? Con il proprio avatar, naturalmente.

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