L'INTERVISTA
Collettivo Nicoletta Bourbaki: «Un metodo contro le mistificazioni della storia»

Un particolare della copertina di «La morte, la fanciulla e l’orco rosso»
Pochi anni dopo la Liberazione, l’Italia fu spinta a cambiare idea sui partigiani comunisti. La Guerra Fredda e la restaurazione di figure compromesse col regime favorirono talvolta la strumentalizzazione di casi, privati del loro contesto storico, con cui gli ex di Salò tentavano di mostrare che i partigiani erano stati anch’essi efferati. Uno di questi riguarda Giuseppina Ghersi, 14enne savonese «giustiziata» il primo maggio 1945 perché spia e fiancheggiatrice delle Brigate Nere.
I dettagli sanguinosi sulla sua morte sono smontati ne «La morte, la fanciulla e l’orco rosso» (Alegre, 296 pagine, 18 euro) dal collettivo Nicoletta Bourbaki. Il libro sarà presento il 2 dicembre, alle 20.45, a Pisogne, nella nuova sala convegni della Biblioteca comunale, in via San Marco, con il ricercatore Federico Carlo Simonelli. Abbiamo intervistato Franco Berteni e Francesco Pisano, membri del collettivo.
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