Cultura

Auguri a Keith Richards: il chitarrista dei Rolling Stones compie 80 anni

Compleanno speciale per l’anima nera della band, un musicista che ha segnato un’epoca a colpi di riff
Da sinistra: Charlie Watts, il promoter bresciano Adolfo Galli, Mick Jagger, Keith Richards, Mimmo d’Alessandro e Ron Wood
Da sinistra: Charlie Watts, il promoter bresciano Adolfo Galli, Mick Jagger, Keith Richards, Mimmo d’Alessandro e Ron Wood
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Buon compleanno, Keith Richards! L’altrà metà del nucleo fondativo dei Rolling Stones compie oggi gli anni a cifra tonda, raggiungendo sulla linea degli 80 Mick Jagger, con il quale condivide il palco da oltre sei decadi.

Non ha certo la stessa forma fisica del compagno, Keith, e sono talvolta impietose le immagini delle sue dita artritiche sulla singolare chitarra (la quale, per scelta, ha solo cinque corde, che lui suona con accordature aperte); eppure, nei live come su disco, aspettiamo tuttora adoranti i suoi inconfondibili riff e quantomeno l’abbrivio di fenomenali arpeggi, che poi Ron Wood o gli strumentisti aggiunti della band si peritano di portare a termine.

La vita

Compagno di scuola di Jagger alle elementari di Dartford, cittadina del Kent dove entrambi sono nati, Richards proviene da una famiglia operaia, mentre quella di Mick era borghese. Dopo essersi persi di vista, i due si ritrovarono su un treno diretto a Londra, dove Jagger studiava economia con la prospettiva di fare il giornalista, mentre Keith bazzicava gli ambienti del sottobosco musicale, sognando un futuro di note: appassionati di blues e rock’n’roll, i due diedero vita a un sodalizio che - con l’integrazione successiva di Brian Jones, Bill Wyman e Charlie Watts - generò le «pietre rotolanti».

Gli Stones

Dal 1964 Richards e Jagger scrivono insieme le canzoni degli Stones, e la diarchia ha superato indenne eccessi scapigliati, la scomparsa di Brian Jones e la bulimia mediatica del frontman. Si è sbilanciata sul finire degli anni ’70 e nei primi anni ’80, quando la turbolenta dipendenza dalle droghe di Richards lo ha reso inaffidabile, per cui Jagger - ormai icona della moda e del jet set internazionale - ha preso le redini della band al fine di evitarne la deriva. Operazione riuscita, anche se per sciogliere il «grande freddo» che si era nel frattempo creato tra i due leader, si sarebbe dovuto attendere la fine degli anni ‘80, quando la riconciliazione aprì a una nuova fase dei Rolling Stones, forse meno creativa ma baciata da un successo straordinario.

Da solista

Richards ha inciso anche tre album solisti, in cui emerge fortemente la sua anima blues, mentre al cinema ha assecondato la propria indole corsara, facendo il «papà» di Johnny Depp/Jack Sparrow nella saga «I Pirati dei Caraibi». Nel 2010 ha pubblicato «Life», un’autobiografia assai diretta, in cui ha parlato senza reticenze della sua vita privata. La quale è (stata) assolutamente frenetica e scapestrata, sebbene più morigerata - perlomeno sul piano sentimentale - rispetto a quella di Jagger: le due relazioni più importanti della giovinezza (con l’inglese Linda Keith e con l’italiana Anita Pallenberg) sono state ampiamente influenzate dal (comune) consumo di droghe, ma il matrimonio con la modella americana Patti Hansen dura da quarant’anni esatti (i due si sposarono infatti il 18 dicembre del 1983).

«Bresciano»

Il promoter bresciano Adolfo Galli, che da un decennio organizza tutti i concerti italiani degli Stones, ha inquadrato per noi il personaggio: «È un uomo gentilissimo, sempre un po’ perso. Ma decisamente irresistibile, quand’è sul palco. Il rapporto con Jagger è quello del classico amore e odio. Oggi vanno più d’accordo di un tempo: conta l’età e il fatto che vivano distanti. Anche in tour, si frequentano il necessario, e poi fanno vita a sé». 

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