Cultura

50 anni fa moriva l'editore Giangiacomo Feltrinelli

Se ne andava, in circostanze mai del tutto chiarite, il 15 marzo 1972. Con la famiglia aveva trascorso l'infanzia nel Bresciano, a Gargnano
Villa Feltrinelli a Gargnano, residenza estiva della famiglia Feltrinelli poi occupata da Benito Mussolini - © www.giornaledibrescia.it
Villa Feltrinelli a Gargnano, residenza estiva della famiglia Feltrinelli poi occupata da Benito Mussolini - © www.giornaledibrescia.it
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Simbolo dell'editoria italiana e controverso intellettuale, 50 anni fa veniva ritrovato nel Milanese il corpo senza vita di Giangiacomo Feltrinelli.

Nato nel 1926 a Milano, apparteneva ad una delle famiglie aristocratiche bresciane d'Italia. I Feltrinelli risiedevano a Gargnano ma erano originari, secondo alcune ricostruzioni, di Feltre, in Veneto. Il padre Carlo, è stato un imprenditore di successo, presidente di numerose società, tra cui il Credito Italiano e l'Edison. A proposito dell'infanzia agiata nel Bresciano, Feltrinelli raccontò poi negli anni '50 come fu cruciale per la sua formazione politica e personale l'incontro con gli operai e i manovali che lavorarono, alla fine degli anni '30, al restauro di un giardino acquistato dalla madre. 

Intrattenendosi con loro, Feltrinelli scoprì un mondo molto lontano da quello in cui era nato e cresciuto: una società dove i lavoratori dovevano faticare per portare il pane a casa a causa di uno stipendio spesso scarso e senza alcuna garanzia. Questa nuova percezione si cimentò con lo scoppio della guerra quando fu ovvio che sarebbe stata la classe operaia a dover sopportare sacrifici notevoli.

La villa di famiglia a Gargnano dovette essere abbandonata durante la Seconda guerra mondiale e in seguito fu trasformata in residenza ufficiale da Benito Mussolini nel periodo della Repubblica sociale italiana a Salò. Dal 1944 in poi Giangiacomo si avvicinò ai movimenti partigiani e antifascisti, iscrivendosi, una volta conclusasi la guerra, al Partito socialista. 

La casa editrice fu fondata nel 1954 a Milano pubblicòdal 1957 a 1968 capolavori del calibro di «Il dottor Zivago» - che segnò di fatto la rottura definitva tra Feltrinelli e il Pci- , «Il Gattopardo», «Il buio oltre la siepe» e «Cent'anni di solitudine». Feltrinelli, avvicinatosi al Pci nell'immediato dopoguerra diventerà attivista. Raggiungerà anche alcune roccaforti del comunismo nei primi anni '60 come Cuba e la Bolivia (venendo anche arrestato dalle autorità filostatunitensi), dove agli interessi politici unirà quelli di culturali ed editoriali, pubblicando per primo in Italia le opere di Che Guevara. Fu poi a contatto con figure di primo piano delle Br, fino alla scelta di costituire i Gap, gruppi di azione partigiana (1970).

Due anni più tardi il suo corpo fu rinvenuto privo di vita e con indosso documenti falsi, ai piedi di un traliccio nella campagna di Segrate. Si ritenne che avesse intenzione di abbatterlo, anche se la vicenda è stata a lungo oggetto di controversie, con esponenti della sinistra che ritenevano la sua morte frutto del tentativo di sbarazzarsi di una figura intellettuale e di attivista scomoda.

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