Ucraina, scandalo corruzione: Yermak si dimette dopo le perquisizioni

Il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak, stretto alleato e considerato braccio destro del presidente Volodymyr Zelensky, si è dimesso dopo la perquisizione del suo appartamento nell’ambito dell’inchiesta su uno scandalo di corruzione da 100 milioni di euro. Lo riferiscono i media di Kiev. Le perquisizioni hanno riguardato sia il suo ufficio sia la sua abitazione e rientrano in un’indagine più ampia sulle presunte tangenti nel settore dell’energia nucleare, un sistema che sarebbe stato gestito da un collaboratore del presidente ucraino fuggito dal Paese.

Zelensky, pur elogiando Yermak, ha chiarito che «non ci dovrebbe essere motivo di essere distratti da nient’altro che dalla difesa dell’Ucraina». Yermak, da parte sua, ha ribadito la piena disponibilità agli inquirenti: «Hanno avuto pieno accesso all’appartamento. Da parte mia c’è la massima collaborazione».

Secondo alcune indiscrezioni, Yermak si apprestava a partire per gli Stati Uniti per seguire i negoziati di pace.

Axios riferisce che avrebbe dovuto recarsi oggi a Miami per colloqui con la squadra del presidente Donald Trump sul piano di pace. Insieme a un gruppo di consiglieri di Zelensky, avrebbe dovuto incontrare il genero del presidente statunitense, Jared Kushner, e l’inviato speciale Steve Witkoff. Obiettivo dei colloqui, secondo la testata americana, sarebbe stato «finalizzare l’intesa tra Stati Uniti e Ucraina» prima del viaggio di Witkoff e Kushner a Mosca per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin.