Trattori per le strade a Bruxelles: roghi e lanci di bottiglie

La Redazione Web
Gli agricoltori protestano davanti al Parlamento europeo. Presente anche Coldiretti, Prandini: «Non vanno tolte risorse all’agricoltura»
Gli agricoltori protestano nel quartiere europeo di Bruxelles nel giorno del Consiglio europeo straordinario
Gli agricoltori protestano nel quartiere europeo di Bruxelles nel giorno del Consiglio europeo straordinario
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Più di mille trattori hanno bloccato stamattina diverse strade di Bruxelles, in Belgio, dove oggi si tiene un Consiglio europeo straordinario. Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato Place de Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, e hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici. Molte le esplosioni di petardi.

In mattinata un centinaio di agricoltori ha lanciato bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all'ingresso principale situato a Place de Luxembourg. La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti.

Tra i manifestanti ci sono anche agricoltori bresciani. Davanti al Parlamento europeo anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che ha detto che «il primo obiettivo è fare in modo che non vengano tolte altre risorse all'agricoltura come è successo nei decenni passati. Questo potrebbe già essere un ulteriore segnale ai nostri imprenditori». Per prima cosa, secondo Prandini, è necessario «togliere tutti quelli che sono i vincoli che da Timmermans in poi hanno cercato di inserire con regole che penalizzano la capacità produttiva Ue. La nostra intenzione è di continuare a essere presenti a Bruxelles, perché continuiamo a pensare che sia Bruxelles il luogo in cui le regole devono essere cambiate».

Riguardo alla protesta degli agricoltori, il presidente di Coldiretti ha detto che l’obiettivo «è dimostrare alle istituzioni che non si può venire a cercare i voti solo durante il periodo elettorale, ma serve anche avere una continuità e passare dalle promesse ai fatti più nel contesto europeo che non interno al nostro Paese». Prandini ha parlato della necessità di cambiare le regole («che purtroppo hanno messo in difficoltà le nostre imprese agricole negli ultimi decenni»), partendo dalla burocrazia.

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