Forte terremoto al largo della Kamchatka, allarme tsunami nel Pacifico

L’epicentro del sisma, di magnitudo 8.8, è stato localizzato nell’estrema costa orientale della Russia: «Il più forte in quell’area dal 1952». Onde alte fino a 3-4 metri
Gli effetti dello tsunami nella penisola di Kamchatka - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Gli effetti dello tsunami nella penisola di Kamchatka - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Un potente terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito l’estrema costa orientale della Russia, innescando un’allerta tsunami nell’Oceano Pacifico. L’epicentro del sisma è stato localizzato a circa 136 chilometri a est di Petropavlovsk, nella penisola di Kamchatka, a una profondità di 19 chilometri. Le autorità locali parlano di «diversi feriti»: l’allarme nella regione è durato circa undici ore, poi è rientrato.

Il più forte dal 1952

Si tratta, secondo il Servizio di monitoraggio sismico regionale, del terremoto più forte in quell’area dal 1952. Su Telegram la sezione locale del Servizio geofisico dell’Accademia russa delle scienze l’ha definito un «evento unico», sostenendo che le scosse di assestamento potrebbero durare fino a un mese.

Le prime onde

Le prime onde dello tsunami hanno colpito l’Alaska e le Hawaii. Per queste ultime il Centro di allerta tsunami del Pacifico ha declassato ad «avviso» l’allarme precedentemente emesso. Il «peggio è passato», ha detto il direttore del Centro Chip McCreery. Il direttore dell’Agenzia per la gestione delle emergenze Stephen Logan ha affermato che le persone evacuate possono tornare nelle loro case. Onde alte circa un metro e trenta hanno colpito un porto nella prefettura di Miyagi, nel Giappone settentrionale. Secondo l’Agenzia meteorologica locale potrebbero registrarsi onde alte fino a tre metri lungo la costa pacifica del Paese.

Un avviso emesso dall’Agenzia meteorologica giapponese - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Un avviso emesso dall’Agenzia meteorologica giapponese - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

I dipendenti della centrale nucleare di Fukushima, distrutta da un potente terremoto e da uno tsunami nel marzo 2011, sono stati evacuati. La Cina ha emesso un’allerta per diverse aree lungo la sua costa. Le Filippine, dopo aver esortato i residenti lungo la costa orientale a spostarsi verso l’interno, hanno annullato l’avviso: «Non sono state registrate perturbazioni significative del livello del mare né onde di tsunami distruttive», ha reso noto l’Istituto nazionale di vulcanologia e sismologia nel suo ultimo aggiornamento.

Negli Stati Uniti

Le prime onde sono arrivate anche sulle coste della California, con livelli d’acqua elevati a Crescent City, vicino al confine con l’Oregon. «State al sicuro», ha scritto su Truth Donald Trump.

Crescent City si trova lungo un tratto di circa 160 chilometri di costa della California settentrionale oggetto di un’allerta massima tsunami. Si tratta di una zona ad alto rischio poiché la sua particolare geografia sottomarina ha la capacità di «incanalare l’energia delle onde», secondo il Servizio meteo. Nel resto della costa occidentale Usa è in vigore un avviso di tsunami.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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