Si fingono carabinieri e truffano una famiglia: bottino da 100mila euro

Truffa ed estorsione da 100mila euro, in carcere due truffatori napoletani che per mettere in scena il proprio piano criminale si erano finti carabinieri e periti della Procura. Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare della custodia in carcere firmata dal Gip del Tribunale di Brescia su richiesta della Procura, nei confronti di due uomini di 50 e 47 anni già indagati per il reato di estorsione.
La ricostruzione
Infatti, i due uomini la sera del 4 febbraio avrebbero costretto una famiglia, composta dai genitori ultrasessantenni e dalle due figlie, fingendosi carabinieri e periti della Procura della Repubblica, a consegnare loro 8mila euro in contanti e monili in oro per un valore di circa 90mila euro.
Le vittime erano state prima contattate telefonicamente da una persona al momento ancora ignota che, fingendo di essere un militare dell'Arma, aveva comunicato loro che a breve sarebbero giunti a casa loro le forze di polizia al fine di eseguire una perquisizione. E il motivo quale sarebbe stato? I due si sono inventati che il veicolo della famiglia era stato utilizzato in occasione di una rapina commessa il giorno precedente. Successivamente, quando uno dei due indagati si è presentato alla porta dell'abitazione come pubblico ufficiale, in casa c'era solo la madre. L'uomo le ha più volte detto di essere armato e che se non avesse collaborato con la giustizia avrebbe rischiato grosso. Al quel punto ha costretto la donna a consegnargli il denaro e i monili poi sottratti.
Le indagini
Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Brescia, hanno consentito di ricostruire le fasi del reato, individuando ed identificando – per quanto emerso nella fase delle indagini preliminari – i due presunti responsabili, «trasfertisti» provenienti dalla provincia di Napoli, riconosciuti anche dalla vittima durante la denuncia.
Il Questore di Brescia Paolo Sartori, in considerazione di quanto accaduto, ha emesso nei loro confronti due fogli di via obbligatori con divieto di far ritorno nel Comune di Brescia per i prossimi 4 anni. In caso di violazione del provvedimento del Questore, i due potranno essere condannati sino a un anno e mezzo di reclusione e alla multa di 10mila euro.
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