Sarkozy in carcere: condanna a 5 anni per i fondi libici

Con il volto tirato da una rabbia a stento trattenuta, ha ripetuto: «Io sono innocente. Dormirò in carcere, ma lo farò a testa alta»
Sarkozy con la moglie Carla Bruni - Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Sarkozy con la moglie Carla Bruni - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Shock in tribunale alla lettura della sentenza sullo scandalo dei fondi libici. Mentre cala un silenzio di ghiaccio in aula, la presidente pronuncia le parole che nessuno si aspettava: «Esecuzione provvisoria» per il mandato d'arresto. Per la prima volta nella storia della Francia, un presidente della Repubblica finirà in carcere. A 70 anni, Nicolas Sarkozy condannato a cinque anni per associazione per delinquere andrà in carcere. Con il volto tirato da una rabbia a stento trattenuta, ha ripetuto: «Io sono innocente. Dormirò in carcere, ma lo farò a testa alta».

Quattro ore è durata la lettura della sentenza, con le motivazioni e le pene, da parte della presidente del tribunale Nathalie Gavarino nei confronti dell'ex capo dello Stato e dieci co-imputati, fra i quali Claude Guéant e Brice Hortefeux, i due che gli furono più vicini negli anni del potere. Soltanto in ultimo, sfidando la resistenza nervosa dei presenti - Sarkozy con la moglie Carla Bruni sempre al fianco e i tre figli molto scossi, Jean, Louis e Pierre - la scure è caduta sull'ex presidente.

Il «teorema» dei giudici parigini è che Sarkozy - assolto dalle accuse indimostrabili di corruzione e finanziamento illegale della sua campagna elettorale del 2007 che lo portò all'Eliseo - è pur sempre colpevole di associazione per delinquere. A cercare i fondi sono stati i suoi due uomini più fidati, Guéant e Hortefeux. I fondi non sono mai stati rintracciati, ma i due sono stati riconosciuti comunque colpevoli di aver provato a convincere la Libia di Muammar Gheddafi a finanziare la campagna di Sarkozy. Il risultato non è dimostrabile, il flusso di denaro non c'è stato, ma aver provato a mettere in moto il meccanismo basta per configurare il reato di associazione per delinquere: 6 anni a Guéant, che ha 80 anni ed è malato quindi non li sconterà, due a Hortefeux, con il braccialetto elettronico da subito, senza aspettare l'appello. E 5 a Sarkozy, senza condizionale.

«Questa ingiustizia è uno scandalo», ha tuonato l'ex presidente, «chi mi odia fino a questo punto ha voluto umiliarmi, ma è la Francia che hanno umiliato. Quello che è successo in quest'aula di tribunale è di una gravità estrema per lo stato di diritto. Più di 10 anni di inchiesta, milioni di euro spesi per trovare un finanziamento mai trovato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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