Cronaca

Pratico e sintetico, il testamento di D’Annunzio per il suo Vittoriale

A meno di un anno dalla morte, il Vate lasciò solo poche righe per il futuro dei beni: le scrisse l’1 maggio 1937
Gabriele D'Annunzio
Gabriele D'Annunzio

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, conoscendo il Vate, grande esempio della corrente dell’Estetismo, le ultime volontà di Gabriele d’Annunzio sono essenziali. Scritte il Primo maggio 1937, a meno di un anno dalla morte, hanno un incipit chiarissimo: «Hic manebimus optime» e cioè «Qui staremo benissimo». Testamento: perché farlo e cosa c'è da sapere Niente fronzoli Gabriele D'Annunzio con i suoi levrieri Niente fronzoli, messaggi per i posteri o considerazioni sulla sua vita, l’arte o l

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