Cronaca

Mussolini non è più cittadino onorario di Rezzato

Francesca Zani
L’opposizione lascia l’aula prima del voto in Consiglio. Passata la mozione: «Atto dovuto ai caduti»
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Diritti di segreteria e mozione per la revoca della cittadinanza a Benito Mussolini, datata 1924, sono stati gli argomenti più dibattuti durante il Consiglio comunale andato in scena giovedì a Rezzato. Per quanto riguarda l’istituzione di diritti di segreteria e di istruttoria, il sindaco Luca Reboldi (Rezzato Insieme), ha spiegato all’assemblea che «sino ad ora le spese per questi servizi erogati dal comune, sono stati spalmati su tutta la collettività, quando spesso gli utilizzatori finali non sono nemmeno rezzatesi. Ora, anche alla luce della riduzione dei trasferimenti dello Stato agli enti locali, con tagli sempre più importanti (per il 2025,sono previsti tagli per altri 65.000 euro), il Comune necessita di pareggiare il bilancio, garantendo però ai cittadini i servizi e, laddove possibile migliorandoli, senza aggravare il carico fiscale. Da qui la scelta di introdurre queste nuove tariffe, che ripeto, ricadranno direttamente solo sul vero utilizzatore». Tariffe che varieranno a seconda dei servizi e che sono ancora in fase di studio definitivo.

Polemica

Dall’opposizione Centro Destra per Rezzato Virle, che ha votato contro, si fanno sentire le voci dei consiglieri Matteo Capra e Francesco Gusmeri. Il primo sottolinea: «Si tratta di una grande delusione. Crediamo che l’istituzione di una nuova tassa sia un messaggio contrastante rispetto al vostro programma elettorale, nel quale erano annunciati buoni propositi e aiuti per il commercio»; mentre Gusmeri scomoda «Marx e l’ideologia di sinistra, capace solo di tassare». «Mi rendo conto dell’occasione molto succulenta per accusarci di essere quelli che mettono tasse a go go – la replica di Reboldi -. Tutti i Comuni della nostra zona, e non solo, hanno un piano tariffario di questo tipo. Andiamo solo ad adeguarci e a normare una realtà di fatto, che oggi ricade sull’intera collettività».

Fuori aula

Colpo di scena invece nel momento della lettura della mozione per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, che fu concessa nel 1924 dall’allora Consiglio comunale. I consiglieri di opposizione, dopo la lettura delle motivazioni, hanno abbandonato l’aula prima del voto. Il motivo lo ha esplicitato la consigliera Zanca, che in estrema sintesi ritiene «tardiva e irrilevante la mozione, pare un atto postumo di ipocrisia e, ad ogni modo, la storia non si cambia». Ad aula dimezzata, la maggioranza ha revocato la cittadinanza a Mussolini, poiché, sottolinea il consigliere Francesco Marzaroli, «la cittadinanza va attribuita a cittadini meritevoli di cui Mussolini non faceva certo parte. Ricordo solo un ventennio disastroso, culminato nella seconda guerra mondiale. Un atto dovuto per onorare la memoria delle decine e decine di rezzatesi caduti per difendere la patria».

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