È morto a 77 anni Costantino Franchi, «Mister Mille Miglia»

È morto in Kenya all’età di 77 anni Costantino Franchi, uno dei responsabili della rinascita della Milla Miglia nella sua versione moderna. A stroncarlo pare sia essere stato un infarto.
Insieme alla moglie viveva ormai per la maggior parte del tempo nel Paese africano, curandosi di un orfanotrofio, come racconta il suo storico collaboratore Paolo Mazzetti, oggi direttore dei servizi storici ed editoriali di 1000 Miglia Srl. «Ha sempre avuto molta attenzione verso bambini e si è sempre impegnato con l’associazione Essere Bambino. Stanotte ha avuto un attacco cardiaco: era in compagnia di un cardiologo, ma non è bastato».
Chi era Franchi
Franchi è uno dei personaggi che più hanno contribuito a fare rinascere la Mille Miglia, rendendola il marchio e l’evento che è oggi. «Io lo considero il mio maestro», dice Mazzetti. «Ho iniziato lavorando con lui da ragazzo. Era il 1986 circa. Dicono anche che io abbia ereditato il suo pessimo carattere: effettivamente era focoso! Fu lui, insieme al suo gruppo di amici di cui era front leader (Vittorio Palazzani, Giuseppe Lucchini, Gino Danieli, Manuel Vigliani ed Enzo Ziletti), a inventare la Mille Miglia. O meglio: questa Mille Miglia. L’hanno fatta ripartire tra non poche difficoltà. I primi anni fu un impegno oneroso. L’hanno portata a essere ciò che è oggi. Lui in particolare era conosciuto in tutto il mondo, essendo il volto del progetto. Lo chiamavano Mister Mille Miglia: se oggi Brescia ha una manifestazione di questo genere, deve dire grazie a loro. Dopodiché, c’è da dire che la gestì in maniera eccezionale». Ecco perché, anche se non l’ha mai ammesso, come svela Mazzetti, «la maretta tra Museo e Fondazione era per lui un dispiacere, pur non seguendone più le vicende da vicino».
La storia
Un paio d’anni fa lo stesso Costantino Franchi ricordando l’amico Vittorio Palazzani aveva rotto un silenzio durato sedici anni. «Ero con lui, Giuseppe Lucchini, Gino Danieli, Manuel Vigliani ed Enzo Ziletti quando è venuta l’idea di far rinascere la corsa. La prima edizione rievocativa si disputò nel 1977, vi parteciparono ottanta macchine. Nel 1982 ripartì a cadenza biennale, fino al 1987: si fece un’edizione speciale per il sessantesimo, e da allora divenne un appuntamento annuale. Posso dire che abbiamo messo le auto più belle ed esclusive sulle strade d’Italia», aveva detto.
L’addio e il cordoglio della sindaca
Dei funerali non si conoscono ancora i dettagli: probabilmente Franchi verrà cremato in Kenya e non si sa se le ceneri torneranno a Brescia. «Fu un personaggio conosciuto e amato», conclude Mazzetti.
Anche la sindaca di Brescia Laura Castelletti insieme alla Giunta ha espresso il suo cordoglio: «Con lui se ne va una figura di riferimento, che ha saputo coniugare passione, visione e capacità organizzativa, contribuendo in modo determinante alla rinascita della Mille Miglia, evento simbolo della nostra tradizione motoristica e del nostro territorio. La sua determinazione e il suo impegno sono stati fondamentali per riportare alla luce una manifestazione che oggi è conosciuta e apprezzata a livello internazionale. Ha saputo guardare lontano, restituendo alla Mille Miglia non solo il suo valore sportivo e storico, ma anche quello culturale ed economico, facendone un veicolo di promozione del made in Italy e di valorizzazione del patrimonio artistico, paesaggistico e industriale del nostro Paese. La corsa più bella del mondo non era certo l’unico interesse per Costantino Franchi. Uomo riservato, ma determinato, ha messo il proprio cuore e le proprie capacità non solo al servizio della nostra città, ma anche di chi aveva bisogno, collaborando per anni con numerose associazioni che operano nel sociale, come Essere Bambino, e nella cura e nella gestione di un orfanotrofio in Kenya, dove viveva con la moglie per molti mesi all’anno. Era capace di unire persone, enti e realtà diverse intorno a un progetto comune e lascia un segno concreto e duraturo. La sua scomparsa rappresenta una perdita importante per tutta la comunità».
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