Montecampione, sempre più vicino il rilancio dell’impianto sciistico
Nuovo, piccolo (per alcuni grande) passo in avanti per il rilancio della stazione sciistica di Montecampione: lunedì 30 dicembre, nello studio del notaio Giovanni Posio a Brescia, si è perfezionato l’atto di cessione dell’intero ramo d’azienda della società, in liquidazione dal 2023, Montecampione Ski Area srl alla nuova società Plan 1800 srl, guidata dal presidente Devis Biena. Quest’ultima, nel concreto, ha saldato l’intero importo di aggiudicazione dei beni, ovvero, nello specifico, gli impianti, la biglietteria alla Splaza, gli automezzi, i battipista, le attrezzature, il marchio «Montecampione since 1970» e i due dipendenti della società, oltre che le licenze e i provvedimenti autorizzativi per l’esercizio dell’attività aziendale (esclusi debiti e crediti). Il tutto per un milione e duecentomila euro complessivi.
La vicenda
Nella realtà, la Plan 1800 aveva già in godimento il ramo d’azienda dallo scorso mese di marzo, in base a un contratto d’affitto tra le parti. L’atto di presentazione dell’offerta di acquisto da parte società risale all’estate scorsa ed è stato propedeutico alla finalizzazione del Pat, Patto territoriale per lo sviluppo strategico, integrato e sostenibile del comprensorio sciistico di Montecampione-bassa Vallecamonica, siglato nell’estate 2022 tra gli enti locali (Comuni e Comunità Montana) e la Regione.
L’atto di lunedì è un passaggio chiave per procedere con l’individuazione e la creazione del soggetto a capitale pubblico-privato, con capofila il Comune di Artogne, che sarà il veicolo dell’attuazione concreta del Pat e della futura gestione dell’intero comprensorio sciistico, con la partecipazione attiva del Consorzio Montecampione, tre le realtà in prima fila per il rilancio di Montecampione.
La messa a terra del progetto
«Ringrazio Devis Biena per il grande impegno su Montecampione, per la grande determinazione e per i rischi imprenditoriali non da poco – spiega il presidente del Consorzio, Paolo Birnbaum –. Ora si avvierà il percorso per la messa a terra del progetto regionale insieme al Comune di Artogne e veicoleremo un’altra parte di impianti di risalita sul consorzio. Quindi convoglieremo tutto nella futura società pubblico-privata che sarà creata, dopo la messa a terra del Pat. Quello che abbiamo detto lo abbiamo fatto: questa è la nostra parola d'ordine».
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