Il militare inglese salvato sul Budellone «rivive» nel libro del pronipote

Diventa un libro la straordinaria vicenda del militare inglese Ralph Corps e dei suoi angeli custodi del monte Budellone. Autore del volume «The Glass Mountain» («La Montagna di vetro»), pubblicato a Londra, è Malcolm Gaskill, già professore di storia a Cambridge: pronipote di Corps, Gaskill aveva ritrovato tempo fa il diario del prozio, preziosa testimonianza grazie a cui ha potuto ricostruire nei dettagli quanto avvenuto.
A tale minuzioso lavoro hanno contribuito anche i suoi corrispondenti bresciani: oltre allo storico Paolo Catterina, Celestina Maccarinelli, che ha permesso allo studioso di individuare le persone e i luoghi teatro dei fatti rievocati.
La storia
Durante il Secondo conflitto mondiale, Ralph Corps era stato catturato mentre combatteva in Africa e condotto in un campo di prigionia in Puglia. Da lì era fuggito verso il nord, fino ad arrivare, una sera di novembre del 1943, alle Vallette, borgata alle pendici del Budellone, tra Paitone e Prevalle. Qui, stanco e affamato, aveva bussato alla porta d’una casa di contadini. La porta si era aperta e sulla soglia era apparso un uomo.

«Il contadino – scrive Gaskill – fece entrare lo straniero in cucina e lo fece sedere accanto al fuoco. Poi chiamò sua moglie. Il contadino si chiamava Angelo Maccarinelli, sua moglie Caterina Zanola, ed erano entrambi sulla sessantina. Ralph conosceva abbastanza italiano da spiegare di essere un prigioniero evaso. I due gli dissero che i loro figli erano in guerra, il che significava che avevano una stanza libera. Aiutarono quell’uomo curvo a salire le scale, lo fecero sdraiare e spensero la luce. Ralph dormì tutta la notte e fino alla tarda mattinata del giorno dopo. Caterina gli diede sapone e acqua, gli medicò i piedi piagati e gli portò cibo e vino».
Il militare inglese sarebbe rimasto in quella casa per un periodo lunghissimo, fino alla Liberazione, nascosto e protetto con la complicità dei vicini dei Maccarinelli, la famiglia Chiodi, e di alcuni esponenti della Resistenza locale, come il maestro Omodeo Cantoni e il partigiano comunista Doro Garletti.
Commozione
Una splendida pagina di umana solidarietà. Così Corps avrebbe ricordato nel suo diario: «Ero commosso, provavo un senso di meraviglia per la rara bellezza che le cose semplici della vita avevano acquisito da quando le avevo viste l’ultima volta: come se una sottile alchimia avesse agito su di esse in mia assenza, trasformandole gradualmente in qualcosa di ricco e di nuovo, e allo stesso tempo di familiare».
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