Meloni all’Anci: «Rivendico lo stop all’abuso d’ufficio»

«I comuni simbolo di unità» dice la presidente del Consiglio; Manfredi: «Faremo un’agenda sulle nostre priorità di sistema»
La premier in collegamento con l'assemblea dell'Anci - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La premier in collegamento con l'assemblea dell'Anci - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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L'Anci troverà nel governo sempre un interlocutore attento». Con questa promessa della premier Giorgia Meloni si è conclusa a Torino la quarantunesima assemblea dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

La garanzia di dialogo

La presidente del Consiglio, in videocollegamento, ha ricordato le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella mercoledì, all'inaugurazione al Lingotto Fiere: «I Comuni, come ha giustamente ricordato il presidente Mattarella, sono il simbolo della libertà e dell'unità della nostra nazione» – ha detto Meloni – sono ovviamente d'accordo con il capo dello Stato». «Mi permetto di aggiungere un elemento di riflessione – ha continuato – i Comuni sono il motore della coesione, la cinghia di trasmissione che tiene viva la connessione tra istituzioni, comunità locali e cittadini. Senza i Comuni, l'Italia non esisterebbe».


Un elogio al lavoro svolto quotidianamente dai primi cittadini, che comporta dei rischi. A questo proposito, ha rivendicato lo stop all'abuso d'ufficio, per «non lasciare i nostri sindaci in balia della cosiddetta paura della firma». «La rivendico – ha detto la premier – perché serve ad assicurare serenità a chiunque intenda operare nella legalità, senza rischiare lunghi e disonorevoli processi per le persone perbene».

Il ruolo dei Comuni

Per quanto riguarda il Pnrr, Meloni ha sottolineato il «ruolo cruciale» che i Comuni avranno nella fase due della sua applicazione: «Una fase fondamentale, forse la più importante di tutte, nella quale non possiamo permetterci errori e ritardi. Anche per questo abbiamo istituito una cabina di regia per mettere tutti i soggetti coinvolti attorno allo stesso tavolo, per risolvere subito i problemi», ha detto la presidente del Consiglio, che in chiusura si è congratulata con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, neopresidente dell'Anci, che nella sua relazione aveva più volte affrontato il tema del confronto tra amministrazioni locali e governo. Al governo l'Anci presenterà un'agenda, ha ricordato Manfredi a chiusura di un evento che ha portato al Lingotto dodici ministri, cento relatori e la presenza di oltre sedicimila tra amministratori locali, sindaci e ospiti.

Tra questi, i ministri Francesco Lollobrigida, Matteo Salvini, Daniela Santanchè, Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti. «Raccogliendo l'invito dei ministri che sono qui intervenuti e della presidente Meloni, noi ci presenteremo con un'agenda dei comuni italiani con queste priorità di sistema: la riforma del Tuel che deve essere finalmente portata a termine, la riforma della finanza locale, il tema della casa, la sanità di prossimità, la sicurezza, la necessità di prendersi cura dei tanti fragili che aumentano sempre di più», ha spiegato tra gli applausi Manfredi.

Ma prima di tutto questo, alle porte bussa la prossima Finanziaria. E su questo il presidente di Anci auspica di «avere risposte concrete che la migliorino rispetto al testo entrato in Parlamento».
Manfredi ha voluto ricordare il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, assassinato nel 2010: «Mi auguro che finalmente possa avere giustizia, perché avere giustizia per lui significa dare giustizia ai tanti sindaci che ogni giorno si impegnano e col sacrificio personale, dei propri cari, del proprio futuro, si mettono al servizio delle comunità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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