Mandato d’arresto internazionale: in cella imprenditore bresciano

I contorni della vicenda sono ancora da chiarire perché manca buona parte degli atti giudiziari. Di certo al momento c’è l’arresto, eseguito venerdì a Treviglio, nella Bergamasca, e convalidato ieri dai giudici della Corte d’appello di Brescia competenti in materia di estradizione.
In manette è finito Fabio Balzarini, imprenditore 61enne originario di Edolo, in Vallecamonica, residente ufficialmente in Svizzera e che si occupa di import ed export di bestiame. Su di lui pendeva un mandato di arresto internazionale. Eseguito nelle scorse ore.
La contestazione
Le autorità dell’Uruguay – secondo quanto fin qui emerso – hanno chiesto l’estradizione del bresciano contestando al 61enne presunti reati societari per una somma superiore al milione e mezzo di euro. Balzarini è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nella Bergamasca e gli atti – quelli al momento disponibili – sono stati trasmessi alla Procura generale di Brescia che deve occuparsi del caso e fornire il proprio parere sull’estradizione che sarà decisa dai giudici, i quali possono accogliere l’istanza e dare il via libera al trasferimento in Uruguay del 61enne o bloccare tutto rigettando la domanda.
La reazione
Domattina nel carcere di Bergamo è nel frattempo previsto l’interrogatorio e il legale dell’imprenditore – l’avvocato Alberto Scapaticci – potrà valutare le contestazioni mosse dal Sudamerica. I tempi dell’iter giudiziario non saranno brevi e il difensore sarebbe intenzionato a chiedere gli arresti domiciliari per l’imprenditore della Vallecamonica che risulta incensurato. Il caso non sarebbe però del tutto nuovo. La questione al centro della richiesta di estradizione firmata dalla giustizia sudamericana sarebbe infatti già al centro di un contenzioso in sede civile tra Svizzera e Uruguay. E a proposito di accordi va detto che tra Italia e Uruguay esiste un’intesa sulla convenzione di estradizione e il trattato al primo punto stabilisce «l’impegno delle Parti a consegnarsi reciprocamente le persone ricercate che si trovino sul proprio territorio per dare corso ad un procedimento penale (estradizione processuale) ovvero al fine di consentire l’esecuzione di una condanna definitiva (estradizione esecutiva)».
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